Giacomo Stucchi - Senatore Lega Nord Padania -

PENSIERI E IMMAGINI: vi presento il mio blog. Un modo per tenermi in contatto con gli elettori, con gli amici e con tutti coloro che, anche con opinioni diverse dalle mie, desiderano lasciare un loro commento. Grazie.

domenica, maggio 31, 2015

31/05/15 - VERDELLO - Festa nel Parco ...Sei di Verdello se...



sabato, maggio 30, 2015

30/05/15 - MARTINENGO - Festa LegaNordPadania






30/05/15 - CALVENZANO - Festa LegaNord




30/05/15 - BERGAMO - Inaugurazione nuova ambulanza Croce Bianca


venerdì, maggio 29, 2015

29/05/15 ALMENNO SAN BARTOLOMEO - Festa LegaNordPadania



giovedì, maggio 28, 2015

28/05/15 - Bruxelles. Parlamento europeo. Commissione Libe. Conferenza su controllo democratico dei servizi di Intellicence.




RENZI E IL PACCO DI BRUXELLES

di Giacomo Stucchi

La questione degli sbarchi dei clandestini è il primo dei problemi al quale è strettamente connessa la sicurezza dei cittadini. Nei giorni scorsi il premier ha detto che su questo fronte l’Ue finalmente, grazie all’azione di persuasione di Palazzo Chigi, si sarebbe assunta le sue responsabilità; cominciando sia a dare una mano con mezzi e uomini nel Mediterraneo, sia accogliendo una quota di questi immigrati. Ora, delle due l’una: o Renzi non ha capito i termini dell’accordo, oppure quello di Bruxelles è il più grosso pacco che le istituzioni comunitarie ci abbiano mai rifilato. Qualche mezzo navale e qualche uomo in più non possono fare la differenza, così come non si possono risolvere i problemi del paese semplicemente con il fatto che qualche migliaio di immigrati, nell’arco dei prossimi due anni, sia accolto negli altri paesi dell’Ue. Perché il problema che noi abbiamo (oggi e non domani!) è quello di far fronte a una migrazione che tutte le organizzazioni stimano già adesso in centinaia di migliaia di persone. Come si fa a controllarle tutte e a trattenerle sul nostro territorio per il tempo necessario a effettuare questo controllo? E’ evidente che, ancora una volta, l’Italia è stata lasciata sola a gestire un problema enorme dai pesantissimi risvolti sociali ed economici. Sociali, perché è legittima la protesta che sta montando in molte città dove cittadini italiani, che non hanno nemmeno un tetto sotto il quale andare a vivere, si vedono scavalcare dagli immigrati ai quali, invece, lo Stato garantisce un alloggio, il vitto, la paghetta e anche la scheda telefonica. Economici, perché è da folli un governo che prima nega ai pensionati la restituzione del maltolto con il blocco delle indicizzazioni del loro assegno pensionistico e poi spende trentacinque euro al giorno per ogni immigrato che si trovi sul nostro territorio. Si tratta di una vergogna della quale, prima o poi, il governo Renzi dovrà rispondere.

martedì, maggio 26, 2015

VENTO DI LIBERTA'

di Giacomo Stucchi
E’ impossibile in questi giorni scindere quando accade negli altri paesi europei con le vicende di casa nostra. Le elezioni in Spagna e in Polonia, sia pur diametralmente opposte nel risultato prettamente politico, hanno però un denominatore comune che consiste nel bassissimo indice di gradimento che ormai le istituzioni europee hanno nell’opinione pubblica. E’ possibile perciò che il governo Renzi, che nel corso della presidenza di turno italiana dell’Ue non ha ricavato un solo risultato degno di nota, e che nei mesi scorsi si è più preoccupato le poltrone nelle sedi comunitarie che non di battere i pugni sul tavolo, venga travolto alle prossime elezioni regionali da questo vento di libertà contro le assurde e rigide regole dei burocrati e dei ragionieri di Bruxelles. La campagna elettorale per le amministrative che volge al termine, con sette regioni e più di settecento comuni al voto domenica prossima, ha infatti detto molto dell’insofferenza dei cittadini verso un governo bravo solo a parlare e ad annunciare le cose. La realtà è che rispetto all’ultimo governo di centrodestra, con dentro la Lega Nord, tutti i parametri economici sono peggiorati: più alta la disoccupazione, alle stelle la pressione fiscale, con il segno negativo la crescita. Un risultato disastroso che ha sempre visto il Pd “protagonista”, prima con il governo tecnico (del quale paghiamo oggi le conseguenze delle sue scelte sciagurate) e poi con quelli politici Letta e Renzi. Più da recente, poi, non una delle riforme varate da Palazzo Chigi ha dato dei frutti concreti e quella più importante, il Jobs act, a oggi non è confortata da dati significativi. A ciò si aggiunga la gravissima situazione sul fronte della sicurezza, con la questione degli sbarchi dei clandestini completamente sfuggita di mano al governo Renzi e con l’Ue che, ancora una volta, solo a parole si dichiara disponibile a farsi carico del problema ma poi nei fatti continua a tergiversare.

lunedì, maggio 25, 2015

25/05/15 - AREZZO - Incontro elettorale Lega Nord

giovedì, maggio 21, 2015

IL GOVERNO IN BALIA DEGLI UMORI PD

di Giacomo Stucchi
C’è una chiara sproporzione tra le cose che il governo Renzi dice di voler fare, dalle riforme costituzionali ai cambiamenti nella scuola e nel welfare, e il traballante sostegno parlamentare a supporto della sua azione legislativa . La riforma della scuola, per esempio, è stata approvata alla Camera ma con una trentina di parlamentari dello stesso Pd usciti dall’aula al momento del voto finale. Non si contano, poi, le votazioni nelle quali gli stessi parlamentari hanno rimarcato il loro dissenso dal gruppo. Un fatto diventato ormai consuetudine che trasforma il dibattito parlamentare in un perenne congresso del Pd. Insomma, ci chiediamo, come può un esecutivo che ambisce a essere di legislatura affrontare le grandi sfide che attendono il paese senza avere il pieno appoggio del maggior partito di governo, che peraltro è lo stesso che guida il premier nella sua duplice veste di presidente-segretario? Non è un mistero che nel Pd ormai, più che ai problemi dei cittadini, si pensi soltanto ai risultati delle prossime elezioni regionali per una possibile resa dei conti. Intanto, però, le sorti governative sono affidate agli umori delle varie correnti che agitano di continuo le acque di quel partito, con inevitabili conseguenze negative. A smentire la vulgata propagandistica che descrive un premier rapido nell’assumere le decisioni c'è poi il fatto che, in realtà, pur avendo il governo Renzi una maggioranza in Parlamento, a Palazzo Chigi sono costantemente impegnati in meline senza fine tra le varie componenti dem. Il risultato è quello di ritardare di mesi ciò che invece potrebbe essere fatto in uno se non ci fossero queste continue trattative che alla fine, però, portano solo provvedimenti ibridi e spesso privi di efficacia. Dal Jobs act all’Italicum, dalla scuola alla riforma costituzionale, non c’è un passaggio parlamentare che non sia stato frutto di mediazioni, assemblee del Pd e riunioni varie. Alle prossime elezioni, quindi, gli elettori ci pensino bene prima di mettere la scheda nell’urna.

mercoledì, maggio 20, 2015

DOVE C'E' LA PROMESSA DI RENZI C'E' ANCHE LA FREGATURA

di Giacomo Stucchi
Mancava solo l’annuncio del completamento a breve dei lavori sull’autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria per avere, quasi completo, l'elenco delle promesse fatte dal premier in questa campagna elettorale per il voto regionale del prossimo 31 maggio. Abbiamo scritto “quasi completo” non a caso perché è possibile che, nei prossimi giorni, qualche altro colpo ad effetto venga studiato dal segretario-presidente pur di riconquistare il favore di un’opinione pubblica che non sembra più essergli tanto favorevole, come accadde alle scorse elezioni europee, né incline ad abboccare a nuove vane promesse. Propaganda a tutto spiano, quindi, anche sulla televisione pubblica dove il presidente del Consiglio ha giocato, ancora una volta, la carta del “bonus”. Dopo quello degli ottanta euro elargito nel 2014 a una platea di contribuenti, che i cittadini hanno però ripagato con gli interessi, a causa dell’aumento delle tasse locali che i comuni sono stati costretti ad applicare per recuperare il taglio delle risorse a loro destinate, ecco adesso spuntare il rimborso di una parte delle somme dovute come indicizzazioni delle pensioni e negate negli anni scorsi a milioni di pensionati dalla famigerata legge Fornero. Una riforma, quella voluta dal governo Monti appoggiato anche dal Pd, che solo adesso (in piena campagna elettorale!) Renzi ha detto di voler cambiare; dopo che per un anno si è completamente disinteressato al problema, nonostante le innumerevoli sollecitazioni a muoversi in tal senso da parte della Lega Nord. Ma attenzione, perché anche in questa promessa c’è la fregatura del governo; che consiste nel far andare un pò prima la gente in pensione ma con una decurtazione dell’assegno pensionistico. Insomma, l’elenco delle promesse elettorali è lungo e variegato, ma parafrasando un vecchio slogan pubblicitario viene da dire che “dove c’é la promessa di Renzi c’è anche la fregatura”.

lunedì, maggio 18, 2015

18/05/15 - FANO - Incontro elettorale





giovedì, maggio 14, 2015

SULL'IMMIGRAZIONE BRUXELLES GIOCA SULL'EQUIVOCO

di Giacomo Stucchi
La strada intrapresa dal governo Renzi per arginare il fenomeno dell’immigrazione clandestina non appare risolutiva. Dopo la propaganda di questi giorni si cominciano a capire meglio i contorni della cosiddetta agenda dell’Ue e ora che la stessa è stata meglio esplicitata confermiamo in pieno le nostre perplessità sulla sua effettiva efficacia. L’impressione, infatti, è che il piano Juncker varato dalla Commissione europea sia più un capolavoro di equilibrismo diplomatico che non la soluzione concreta al problema. Che era e rimane quella dei respingimenti dei clandestini, così come civilissime democrazie europee e occidentali fanno da sempre. Invece l’Ue, bravissima a mettere nero su bianco ogni codicillo quando si tratta di strozzare le autonomie dei singoli Stati nella gestione dei loro bilanci e diventa equivoca, nebulosa e poco chiara quando si tratta di assumersi le proprie responsabilità. Basti pensare, per esempio, che la distribuzione dei profughi nei vari Paesi Ue (le cosiddette quote), venduta dal trio delle meraviglie Renzi-Mogherini-Gentiloni all’opinione pubblica come un grande successo diplomatico, si applicherebbe non al numero complessivo degli immigrati ma solo agli aventi diritto d’asilo. Insomma, nei 28 Paesi Ue andranno solo quegli immigrati che sono effettivamente nella condizione di chiedere asilo, mentre i clandestini non si capisce che fine facciano. O meglio, si può immaginare che, continuando a sbarcare sulle nostre coste, rimangano a carico nostro. Un fatto non di poco conto soprattutto per i numeri, in netto aumento, che il fenomeno dell’immigrazione clandestina ha assunto già nei primi mesi del 2015. Insomma, la sensazione è che il fronte del Mediterraneo continuerà a essere un grosso problema per il nostro Paese, con o senza lo pseudo aiuto di Bruxelles.


14/05/15 - CIVIDATE AL PIANO - Incontro pubblico Lega Nord





mercoledì, maggio 13, 2015

13/05/14 - MONTEBELLUNA (TV) Incontro elettorale Lega Nord Liga Veneta



SULL'IMMIGRAZIONE I RISULTATI DEVONO ANCORA VENIRE

di Giacomo Stucchi
A giudicare dai commenti pubblicati su certi organi di stampa sembra quasi che il problema dell’immigrazione clandestina sulle sponde del Mediterraneo sia stato risolto. Leggendo alcuni editoriali si ha addirittura la sensazione che la “formidabile” azione diplomatica del trio Renzi-Mogherini- Gentiloni sia riuscita a far accettare ai governi di mezzo pianeta, e forse anche di più, il fatto che gli sbarchi siano un problema di cui la comunità internazionale deve farsi carico. L’egida dell’Onu a missioni in acque territoriali libiche, per fermare gli scafisti e impedire loro di far partire i barconi, o il cosiddetto piano d’azione dell’Europa, che dovrebbe tra l’altro prevedere un’equa distribuzione di immigrati in tutti i Paesi dell’Ue, vengono quindi presentati come obiettivi raggiunti e naturalmente già si parla di un grande successo del governo. Ma le cose stanno davvero così? L'Alto rappresentante per la politica Estera e di Sicurezza europea, Federica Mogherini, intervenendo al Consiglio di sicurezza dell'Onu ha detto che il "flusso di migranti nel Mediterraneo non solo è un'emergenza umanitaria, ma anche una crisi di sicurezza”. Meglio tardi che mai! Peccato che il governo Renzi se ne sia reso conto dopo molti mesi, senza aver fatto nulla di concreto per impedire che il fenomeno dell’immigrazione clandestina assumesse proporzioni del tutto fuori controllo. Considerato il crescente caos in Libia, e in tutta l’area circostante, la tendenza all’aumento degli sbarchi era già chiara da tempo. Palazzo Chigi, però, ha cominciato a discuterne solo quando i numeri degli sbarchi sono diventati del tutto incontrollabili, le procedure di controllo messe a dura prova e le strutture di accoglienza al collasso. Vedremo quindi gli sviluppi su entrambi i fronti internazionali, quello del Palazzo di Vetro di New York e l’altro del Consiglio Europeo a Bruxelles, e dopo giudicheremo. Al momento la situazione rimane critica sotto molti profili.

domenica, maggio 10, 2015

10/05/15 - DALMINE - FESTA LEGA NORD



sabato, maggio 09, 2015

09/05/15 - BERGAMO - Giuramento allievi GDF


giovedì, maggio 07, 2015

L'ITALICUM NON INCANTA, DALLE REGIONALI POSSIBILI SORPRESE

di Giacomo Stucchi
Dai rapporti burrascosi coi sindacati a quelli conflittuali con il mondo della scuola, dalle lotte intestine all’interno del Pd al braccio di ferro con la Consulta sull’applicabilità (immediata o meno) della sentenza che ha bocciato una parte della riforma Fornero sulle pensioni, i fronti che il segretario-premier ha aperto sono davvero molti e tutti senza una soluzione concreta; e ne abbiamo citato solo alcuni giusto per restare all’attualità. Non dimentichiamo, infatti, che il giorno dopo le elezioni regionali tornerà in primo piano nell’agenda politica del governo la riforma costituzionale sul nuovo Senato e c'è già chi nel Pd aspetta questo momento per regolare i conti in sospeso. Insomma, come si può constatare i problemi sono tanti e non bastano certo i Twitter del premier a risolverli. Ma c’è un passaggio che potrebbe, in qualche modo, scandire i tempi e i modi in cui si svilupperà l’azione dell’esecutivo nei prossimi mesi. Si tratta delle elezioni regionali del 31 maggio che vedono coinvolte importanti regioni, più di mille comuni e circa 17 milioni di elettori. Un test significativo per il governo, che potrebbe anche condizionarne il prosieguo dell'attività. In questi giorni, compatibilmente con gli impegni istituzionali, giro per i territori, sento e incontro la gente, ascolto, come sempre, i loro malumori e le preoccupazioni. Fossi nei panni di Renzi non darei nulla per scontato. L’Italicum non ha appassionato più di tanto i cittadini che, invece, aspettano che urgenti provvedimenti vengano presi soprattutto per abbassare la pressione fiscale, che ha raggiunto livelli insopportabili, e per avere un minimo di accesso al credito per mandare avanti le proprie attività o, più semplicemente, per far fronte alle spese di casa. Nonostante la politica economica della Banca centrale europea, infatti, la banche non sempre immettono i soldi nel sistema e quindi l’economia non riparte. Così come del resto l’occupazione; e il Jobs act, sul quale persino Palazzo Chigi ha fatto scendere il silenzio dopo gli squilli di tromba dei mesi scorsi, al momento non sembra sortire effetti concreti.


LA FOGLIA DI FICO NON C'E' PIU'

di Giacomo Stucchi
Sulla nuova legge elettorale la lega Nord è sempre stata coerente mettendo a nudo subito le cose che non andavano, a cominciare dai 100 capilista bloccati. Ma il Pd e i suoi cespugli-alleati, nonostante i nostri ammonimenti, sono andati avanti approvando una pessima legge elettorale che contiene, peraltro, tutti i difetti più evidenti dei precedenti sistemi di voto. Con l’aggravante, però, di concentrare nelle mani del leader del partito vincitore un potere spropositato. Al di là della nuova legge elettorale, che potrebbe riservare a Renzi qualche sorpresa a lui sgradita, non c’è dubbio però che per il segretario del Pd e presidente del Consiglio è venuto il momento di scoprire le carte. Caduta la foglia di fico dell’Italicum, che ha impegnato il Parlamento per mesi, andare avanti così sino alla scadenza naturale della legislatura nel 2018, come più volte il premier ha detto di voler fare, è un’ipotesi che si potrebbe rivelare davvero deleteria per il Paese. La ripresa economica vera, come testimoniano le ultime stime Ue che vedono l’Eurozona procedere a un ritmo di crescita doppio rispetto a quello del nostro Paese, non c’è e i primi ad esserne consapevoli sono proprio i cittadini. Persino chi potrebbe, infatti, si guarda bene dall’incrementare i suoi consumi perché non si fida della politica economica del governo e sa che la stangata può essere dietro l’angolo. In effetti, se si considerano le previsioni economiche un pò aleatorie di Palazzo Chigi, i tesoretti “fantasma” e i buchi di bilancio (questi invece, purtroppo, certi), come i circa dieci miliardi di euro venuti meno dopo la sentenza della Consulta che ha bocciato la riforma Fornero, la ripresa diventa davvero una chimera. Speriamo perciò che ottenuto quello che voleva, e cioè una legge elettorale che al momento pare cucita apposta per le esigenze del premier, il governo si decida finalmente ad affrontare i veri problemi delle famiglie e delle imprese; alle quali l’Italicum non migliorerà di certo la vita.

EMPOLI - 07/05/15 - Incontro elettorale della Lega Nord Toscana