Giacomo Stucchi - Senatore Lega Nord Padania -

PENSIERI E IMMAGINI: vi presento il mio blog. Un modo per tenermi in contatto con gli elettori, con gli amici e con tutti coloro che, anche con opinioni diverse dalle mie, desiderano lasciare un loro commento. Grazie.

giovedì, maggio 21, 2015

IL GOVERNO IN BALIA DEGLI UMORI PD

di Giacomo Stucchi
C’è una chiara sproporzione tra le cose che il governo Renzi dice di voler fare, dalle riforme costituzionali ai cambiamenti nella scuola e nel welfare, e il traballante sostegno parlamentare a supporto della sua azione legislativa . La riforma della scuola, per esempio, è stata approvata alla Camera ma con una trentina di parlamentari dello stesso Pd usciti dall’aula al momento del voto finale. Non si contano, poi, le votazioni nelle quali gli stessi parlamentari hanno rimarcato il loro dissenso dal gruppo. Un fatto diventato ormai consuetudine che trasforma il dibattito parlamentare in un perenne congresso del Pd. Insomma, ci chiediamo, come può un esecutivo che ambisce a essere di legislatura affrontare le grandi sfide che attendono il paese senza avere il pieno appoggio del maggior partito di governo, che peraltro è lo stesso che guida il premier nella sua duplice veste di presidente-segretario? Non è un mistero che nel Pd ormai, più che ai problemi dei cittadini, si pensi soltanto ai risultati delle prossime elezioni regionali per una possibile resa dei conti. Intanto, però, le sorti governative sono affidate agli umori delle varie correnti che agitano di continuo le acque di quel partito, con inevitabili conseguenze negative. A smentire la vulgata propagandistica che descrive un premier rapido nell’assumere le decisioni c'è poi il fatto che, in realtà, pur avendo il governo Renzi una maggioranza in Parlamento, a Palazzo Chigi sono costantemente impegnati in meline senza fine tra le varie componenti dem. Il risultato è quello di ritardare di mesi ciò che invece potrebbe essere fatto in uno se non ci fossero queste continue trattative che alla fine, però, portano solo provvedimenti ibridi e spesso privi di efficacia. Dal Jobs act all’Italicum, dalla scuola alla riforma costituzionale, non c’è un passaggio parlamentare che non sia stato frutto di mediazioni, assemblee del Pd e riunioni varie. Alle prossime elezioni, quindi, gli elettori ci pensino bene prima di mettere la scheda nell’urna.