Giacomo Stucchi - Senatore Lega Nord Padania -

PENSIERI E IMMAGINI: vi presento il mio blog. Un modo per tenermi in contatto con gli elettori, con gli amici e con tutti coloro che, anche con opinioni diverse dalle mie, desiderano lasciare un loro commento. Grazie.

martedì, maggio 31, 2011

LA RICETTA ANTI-VENDOLA? GIU' LE TASSE E RIFORME, RIFORME, RIFORME

di Giacomo Stucchi


Ci sarà molto da lavorare a Milano, per i gruppi consiliari all’opposizione della Giunta Pisapia, per contrastare un programma che già si annuncia di estrema sinistra. Lo show a Piazza Duomo del governatore della Puglia Nichi Vendola è stato del resto molto indicativo. Vendola non ha potuto resistere alla tentazione di fare il capo popolo, ma ha anche mandato un chiaro messaggio al Pd per chiarire chi è il reale vincitore di questo turno amministrativo. Per essere ancora più esplicito, e far capire a tutti chi è che interpreta davvero la leadership dell’opposizione, ha cominciato a inveire contro la maggioranza di Governo e, dimenticando che il Paese è tutt’ora soggetto al rischio di ingenti flussi migratori dal nord Africa, ha detto di voler “abbracciare tutti i fratelli rom e musulmani”. Non c’è il minino dubbio che, sia in Consiglio comunale a Milano sia nel centrosinistra, nei prossimi giorni ne vedremo delle "belle". Questa smania di rivendicare la vittoria elettorale, per alcuni versi, ci ha riportato indietro al 2006 quando, di notte e con i risultati ancora traballanti, Fassino e Prodi, alzando le mani al cielo, annunciarono al Paese la loro vittoria e il ritorno del Professore a Palazzo Chigi. Un ritorno rivelatosi poi colmo di mestizia ed inconcludenza politica. Tanto che alle elezioni politiche anticipate del 2008 la sinistra estrema venne cancellata dal Parlamento e l’ex Presidente della Camera Bertinotti mandato politicamente in pensione. Forse era da allora che Vendola sognava la rivincita, che dal suo punto di vista deve essere sembrata ancora più piacevole perché ottenuta a Milano. Che cosa ne verrà però ai milanesi di questo cambiamento lo vedremo presto. Per il momento sappiamo solo che gli elettori, il cui giudizio va sempre rispettato, hanno scelto un programma e una coalizione che ovunque in Europa è stata solennemente bocciata. Dove cioè le politiche alla Vendola e alla Pisapia, per esempio quelle di Zapatero in Spagna, sono state adottate si è registrato un sonoro fallimento. Ma è alle conseguenze che il voto di Milano, e più in generale delle Amministrative, possono determinare sul piano politico, che tutti guardano in queste ore. Che si sia trattato di una “legnata” dell’elettorato all’indirizzo della maggioranza nessuno può negarlo. I cittadini si trovano, ormai da parecchio tempo, alle prese con una crisi economica che morde di più proprio in quella parte del Paese tradizionalmente più produttiva. Se c’è una zona che soffre di più in questo momento è quindi il nord. Ed è per questo che bisogna accelerare al massimo sulle riforme, in primo luogo quella del federalismo fiscale, affinché questo ambizioso programma possa dispiegare al più presto i suoi benefici effetti. Ma per risalire la china occorre di più. Se un sistema legislativo farraginoso e lento, qual è quello con il quale ci troviamo ad operare, comporta dei tempi medio lunghi per fare le riforme strutturali, occorre allora che dei vantaggi per le famiglie e le imprese vengano disposte immediatamente dal Governo. In primo luogo attraverso una riduzione della pressione fiscale su imprese e lavoro, come peraltro indicato dal Governatore della Banca d'Italia Mario Draghi. Viceversa tutti i nostri sforzi per cambiare questo Paese risulteranno ai cittadini incomprensibili. 



giovedì, maggio 26, 2011

I SOLITI LIMITI DELLA SINISTRA

di Giacomo Stucchi


Chi avesse seguito il dibattito di questa settimana alla Camera sull’approvazione del decreto legge omnibus si sarebbe accorto che dai salotti televisivi, e dalla piazza al Parlamento, i toni degli esponenti dell’opposizione sono sempre gli stessi. Di Pietro e Franceschini, per esempio, si sono ben guardati dall’entrare nel merito delle misure contenute nel provvedimento, magari per proporre qualcosa di alternativo, preferendo invece sproloquiare. Addirittura il capogruppo del Pd, nella sua ipotetica ricetta per il rilancio dell’economia, ha parlato di un fantomatico quanto incomprensibile piano per il rilancio della scuola che dovrebbe portare a chissà quali mirabolanti risultati. Insomma, alla fine abbiamo assistito alla solita demagogia ma anche ad utili spot elettorali in vista dei ballottaggi per le Amministrative. Sulle quali, comunque vadano a finire, grava come un macigno l’incapacità della sinistra di saper trovare una sintesi dal momento che, a Milano come a Napoli, il Pd potrà forse convivere con sindaci di "sinistra" ma non potrà certo dire di aver vinto con propri uomini di partito. Il fatto è che in quello schieramento politico esiste sempre il solito limite programmatico che non consente, tanto più in Parlamento, di governare stabilmente e di portare a termine un programma condiviso. Anche se il secondo turno delle Amministrative, che vede impegnata la Lega Nord con propri candidati in importanti realtà, come a Mantova con Giovanni Fava in ballottaggio per l’elezione del Presidente della Provincia, dovesse segnare dei punti a favore della sinistra, l’esigenza del Paese di portare a termine un programma di riforme rimarrà intatta. Dinanzi a tale necessità è un dato di fatto che il centrodestra sta rispondendo con la più grande riforma strutturale della storia del Paese, il federalismo fiscale, mentre la sinistra sarà ricordata al massimo per i DiCo di prodiana memoria. Questa differenza sostanziale tra le due esperienze di Governo, quella del centrodestra del fare e quella della sinistra del disfare, non potrà mai essere annullata e, ne siamo certi, nel medio periodo darà i suoi frutti a beneficio di tutti i cittadini. Sul piano elettorale, alla vigilia degli importanti ballottaggi di domenica e lunedì prossimi, sarebbe bello avere dal candidato sindaco Pisapia alcuni chiarimenti, per esempio su tasse e sicurezza. Due cose semplici che però nel suo programma, in questo molto diverso da quello della Moratti, appaiono nebulose e al limite della reticenza. Sarebbe auspicabile avere delle risposte prima del voto perché una volta passata la “sbornia” elettorale, ed evaporati gli slogan e le chiacchiere di questi giorni di propaganda, chiunque sarà il sindaco della capitale morale del Paese dovrà confrontarsi coi problemi dei cittadini. Togliere alla Polizia Locale la capacità di difesa, come dice nel suo programma di volere fare Pisapia, non ci sembra una grande iniziativa. Ma è esattamente ciò che accadrà se la sinistra dovesse vincere a Milano.

26/05/11 - POGNANO - FESTA LEGA NORD





















martedì, maggio 24, 2011

NEI PROGRAMMI DEI CANDIDATI IL FUTURO DI MILANO

di Giacomo Stucchi


Tra qualche giorno sapremo se gli elettori sin dall’inizio sono stati davvero consapevoli delle cose che il candidato sindaco Pisapia ha in animo di fare se eletto primo cittadino di Milano, oppure se il voto del primo turno è stato dettato da altre motivazioni. La sensazione è che le due settimane di campagna elettorale che precedono il ballottaggio, qualunque sia l’esito, stiano comunque servendo ad approfondire temi e programmi che in un primo tempo erano passati in secondo piano rispetto ad argomenti di carattere nazionale. Sviscerare sino in fondo i programmi e le idee che entrambi i candidati a sindaco di Milano hanno non è una questione di lana caprina, come vorrebbe far credere gran parte della stampa contigua alla sinistra. Forse perché nella Lega Nord siamo abituati, una volta eletti nelle istituzioni, a fare ciò che abbiamo indicato nei nostri programmi agli elettori, a noi la questione pare di prioritaria importanza. Siamo convinti infatti che quando si vota, a maggiore ragione se per il sindaco di una città, il cittadino elettore deve valutare attentamente le proposte sul tappeto per poter esprimere una scelta. Uno dei tanti aspetti positivi del sistema elettorale per le elezioni dei Comuni è quello di obbligare i candidati a sindaco a mettere nero su bianco il programma che, una volta eletti, rappresenterà la bussola per l’Amministrazione. Aggiustamenti e correzioni, naturalmente, saranno sempre possibili ma le linee generali da portare avanti saranno quelle indicate agli elettori. Così se Pisapia sarà sindaco di Milano il “laboratorio” di Via Padova, come lui stesso ha definito la zona simbolo della massiccia presenza di immigrati nel capoluogo lombardo, con tutti i problemi connessi, potrebbe diventare sistema. Il risultato potrebbe essere quello di aprire le porte di Milano agli immigrati di ogni parte del mondo. Cosa ancora più grave per le conseguenze che una simile politica potrebbe avere, non solo nel capoluogo ma in tutta la Lombardia, in un momento in cui ingenti flussi migratori sono già in atto verso il nostro Paese. In questo contesto generale, e con un sindaco che tenda ad equiparare alcuni diritti dei cittadini residenti a quelli degli immigrati, Milano potrebbe diventare un forte centro di distorta attrazione. Se Pisapia metterà in pratica il suo programma, e non c’è una sola ragione per credere che non lo faccia se legittimato dal voto, potrebbe trasformare la comunità meneghina in una società multirazziale più di quanto non lo sia già adesso. Con l’aggravante, però, che alcuni argini di sicurezza che il Governo in carica ha messo a disposizione dei Comuni, e che a Milano si sono tradotti in ordinanze anti-dormitori e anti-degrado, saranno state nel frattempo smantellate. Poiché la sicurezza è un diritto dei cittadini e non uno stato d’animo, ci chiediamo sino a che punto i milanesi siano disposti a correre il rischio di essere costretti a rinunciarvi.

sabato, maggio 21, 2011

BERGAMO - 21/05/11 - FESTA DELLA POLIZIA













venerdì, maggio 13, 2011

SIENA - 13/05/11 - APPUNTAMENTO ELETTORALE IN PIAZZA































GROSSETO - 13/05/11 - APPUNTAMENTO ELETTORALE





















giovedì, maggio 12, 2011

LA LEGA NORD ALLEATA DEL PDL MA FORTE DELLA PROPRIA IDENTITA'

di Giacomo Stucchi


Sarà perché la campagna elettorale per le elezioni amministrative volge al termine, o forse perché negli ultimi mesi sono successe davvero tante cose i cui effetti, nel segreto dell’urna, un pò tutti, osservatori ed esponenti politici, sono impazienti di “quantificare” in termini di consenso elettorale, fatto sta che c’è grande attesa per l’esito del voto. Se questo vale sul piano generale, in particolare invece è sulla Lega Nord che si concentra parte dell’attenzione di media ed esperti. Un’intera pagina su La Stampa, ma è solo l’ultima di tante attenzioni al Carroccio da parte dei giornali, approfondisce tra l’altro i rapporti tra noi e il Pdl. Chiariamo subito un punto: i nostri avversari stanno nell’opposizione, a Milano come a Bologna, a Siena come a Napoli. Ma la politica non è certo un campionato di calcio, dove ogni squadra ha i suoi supporters che la seguono sempre e ovunque sui campi di calcio. La politica, o almeno quella alla quale noi facciamo riferimento, è fatta di idee, passione, proposte, soluzioni ai problemi della gente. Quando andiamo nelle piazze a parlare con la gente mica possiamo chiedere se Tizio è di sinistra o Caio è del Pdl! Se la gente ci vota è perché condivide le nostre proposte. Per dirla con maggiore chiarezza: sul piano politico noi siamo alleati del Pdl ma non siamo il Pdl. Siamo un’altra cosa: sulla sicurezza, sulla politica dell’immigrazione, sulla tutela delle identità. Questo non ci pone in contrasto coi nostri alleati ma, al contrario, valorizza l’alleanza nell’esaltazione, e nel rispetto, delle diversità. Esiste invece una differenza sostanziale tra la coalizione di centrodestra e la sinistra. Consiste nel fatto che noi sappiamo trovare una sintesi con gli alleati, nell’interesse dei cittadini e del buon governo, la sinistra no. E’ un pò come in chimica con la soluzione: un sistema omogeneo che però può essere separato. Mentre a sinistra, sempre per restare nel campo della chimica, si può parlare di dispersione. La campagna elettorale che sta per concludersi, del resto, ha aggiunto davvero poco alla già risibile capacità propositiva cui la sinistra ci ha abituati negli ultimi tempi. Mai un’idea concreta, una soluzione ai problemi. Gli stessi candidati sindaci del Pd non hanno proposto nulla che non andasse oltre le solite polemiche, e in qualche caso anche bugie, sul federalismo fiscale. Probabilmente imbeccati dai loro referenti di partito romani sono andati in giro a dire molte inesattezze sulla nostra riforma, alimentando peraltro un certo clima di confusione e di incertezza che esiste tra i cittadini. La maggior parte dei quali però, ne siamo certi, saprà distinguere gli incantatori di serpenti dalle persone concrete, i fatti dalle chiacchiere. Il nostro invito quindi è di andare a votare in massa i prossimi 15 e 16 maggio consapevoli di dover scegliere per il futuro della propria città. In tal senso la Lega Nord, coi suoi candidati, ma anche con l’appoggio incondizionato dei nostri gruppi parlamentari e di quelli nei consigli regionali e provinciali, costituisce un sicuro punto di riferimento.

BONATE SOPRA - 12/05/11 - FESTA LEGA NORD





























































VERDELLINO - 12/05/11 - INCONTRO ELETTORALE











































TREVIGLIO - 12/05/11 - APERITIVO ELETTORALE CON MINISTRO CALDEROLI














































mercoledì, maggio 11, 2011

PALAZZAGO - 11/05/11 - INCONTRO ELETTORALE



















ARDESIO - 11/05/11 - COMIZIO ELETTORALE IN PIAZZA












































COSTA VOLPINO - 11/05/11 - INCONTRO PUBBLICO LEGA NORD

























martedì, maggio 10, 2011

SULLA SICUREZZA LA SINISTRA E' ALLE COMICHE FINALI

di Giacomo Stucchi


Chissà che cosa diranno i soliti soloni della sinistra adesso che tutti gli osservatori internazionali parlano di settecentocinquantamila profughi che, dall’inizio del conflitto, sono in fuga dai bombardamenti in Libia. L’allarme invasione, ampiamente previsto dalla Lega Nord, non solo è giustificato ma addirittura potrebbe rivelarsi più imminente di quanto preventivato. Eppure nelle scorse settimane molti esponenti dell’opposizione, partecipando ai salotti televisivi, non perdevano occasione per derubricare come “eccessivi allarmismi” le preoccupazioni del ministro dell’Interno Maroni circa la possibilità di questi flussi e i problemi connessi ad una loro gestione. Essere rimasti indifferenti agli ammonimenti del titolare del Viminale o aver preso addirittura la difesa dell’Ue, che sulla questione ancora oggi non sta andando al di là delle solite parole di circostanza, denota un atteggiamento pressapochista da parte di una certa classe politica di sinistra rispetto alla richiesta di una maggiore sicurezza da parte di tutti i cittadini. Perché è vero che la maggiore parte degli immigrati sbarca sulle coste, quasi sempre quelle di Lampedusa perché più vicine alla costa nord africana, per essere poi accompagnati nei diversi centri di accoglienza, ma è anche vero che poi molti di loro si riversano in tutta la Penisola. Sia che si tratti di un transito per andare oltre, magari in Francia, sia che passino giorni o settimane a bivaccare nelle nostre città, il risultato è che tutta questa gente non sa dove andare e quindi vive di espedienti. Se non si capisce questo, e si nasconde la testa sotto la sabbia facendo finta di non vedere quali sono le conseguenze di questi flussi migratori nelle nostre città, si rende un pessimo servizio ai cittadini. Ed è per questo che molti di loro non credono alla capacità della sinistra di saper gestire l’emergenza in molte città. Qualcuno a sinistra se ne sarà pure accorto e allora ha pensato bene di gridare allo scandalo per il fatto che Maroni, in visita a Bologna, ha detto che in caso di vittoria del candidato sindaco della Lega Nord la città avrà “un patto territoriale specifico per la sicurezza”. I parlamentari del Pd di Bologna hanno addirittura presentato un’interrogazione al presidente del Consiglio Berlusconi, per sapere se il Governo non consideri “censurabili” i comportamenti del ministro Maroni, in occasione alla sua visita al Comune bolognese. Insomma, se non fosse che parliamo di cose serie, diremmo quasi che la sinistra è davvero giunta alle comiche finali! Nel Pd non solo rimangono indifferenti ad un tema prioritario per tutti, e cioè quello della sicurezza, ma per giunta vorrebbero “censurare” la Lega Nord per il fatto di farsene carico e di proporre anche delle soluzioni al problema.

AREZZO - 10/05/11 - APPUNTAMENTO ELETTORALE IN PIAZZA
















domenica, maggio 08, 2011

VERDELLINO - 08/05/11 - GAZEBO IN PIAZZA DON MATINELLI

























URGNANO - 08/05/11 - CERIMONIA MILITARE