Giacomo Stucchi - Senatore Lega Nord Padania -

PENSIERI E IMMAGINI: vi presento il mio blog. Un modo per tenermi in contatto con gli elettori, con gli amici e con tutti coloro che, anche con opinioni diverse dalle mie, desiderano lasciare un loro commento. Grazie.

venerdì, maggio 30, 2008

Bergamo: Premio OK per la sicurezza sul lavoro





giovedì, maggio 29, 2008

Festa Lega Nord Stezzano






Mitici! Amici da 20 anni... Grazie Lega. Grazie Umberto

mercoledì, maggio 28, 2008

Non c'è razzismo, ma la misura è colma

di Giacomo Stucchi

Gli episodi di Ponticelli, a Napoli, con i campi rom bruciati, e quelli di Roma, del Pigneto e della Sapienza, sono fatti di cronaca delinquenziali, da condannare senza nessuna possibilità di appello, che non c’entrano nulla con l’azione del Governo. Non è possibile però, come vorrebbe fare l’opposizione, attribuire ai suddetti episodi una connotazione politica. Se così fosse, infatti, dovremmo dedurre che quartieri di Napoli e di Roma, ove si sono verificati i suddetti atti criminali, tradizionalmente popolari e pacifici, dove fino a poco tempo si è votato in massa a favore del centrosinistra, siano di colpo diventati razzisti. In realtà, lo ripetiamo, quelli di questi giorni sono fatti da perseguire, ma che in alcun modo possono essere imputati ad un presunto clima di intolleranza o, peggio, di razzismo nelle nostre città. Dove però, nessuno lo può negare, c’è semmai molta apprensione tra i cittadini per i furti negli appartamenti, i rapimenti dei bambini, le rapine agli anziani. Collegare, come tenta di fare la sinistra, alla politica dell’esecutivo, che mira a porre i cittadini in una condizione di maggiore sicurezza, come del resto gli stessi elettori hanno chiaramente chiesto con il loro voto dello scorso aprile, una presunta intolleranza contro gli immigrati è da irresponsabili. Anche perché quello dell’immigrazione è un fenomeno che, soprattutto per responsabilità dei governi di centrosinistra, è diventato incontrollabile; oggi, cioè, piangiamo le conseguenze di negligenze passate, e solo Dio sa cosa sarebbe potuto ancora accadere se Prodi e i suoi ministri fossero rimasti a Palazzo Chigi. Per fortuna, però, non è più così e, quindi, il Governo ha il diritto-dovere di rispettare gli impegni presi coi cittadini, anche in materia di sicurezza; cominciando, per esempio, a far applicare davvero la Bossi-Fini, che si fonda sul principio in base al quale chi non ha un lavoro non può risiedere nelle nostre città per il semplice motivo che senza un reddito è costretto a delinquere. Sarà il Parlamento, poi, a decidere nel più breve tempo possibile se l’immigrazione clandestina è un reato o meno. Per quanto ci riguarda è così, e non potrebbe essere altrimenti, come del resto accade in altri paesi europei senza che questo susciti reazioni da parte di alcuno. Il punto è che se l’immigrazione clandestina viene considerata un reato in altri stati membri dell’Ue, tutto va bene e nessuno si sogna di contestarlo; se invece lo facciamo noi, scatta il solito buonismo di facciata della sinistra, che è poi un pretesto per dare addosso al governo Berlusconi e mettere i bastoni tra le ruote alla Federazione della Libertà. Dall’opposizione, sia chiaro, non ci aspettiamo nessuno sconto, né in Parlamento né altrove, ma ciò non vuol dire che gli sia consentito instillare sentimenti negativi, come quelle presunti di razzismo, che invece non esistono e non fanno parte della nostra cultura.

martedì, maggio 27, 2008

Camera dei Deputati. Turno di presidenza



Immagini dell'aula di Montecitorio

lunedì, maggio 19, 2008

Consiglio d'europa




Un video dei lavori della commissione

Posted by ShoZu



Consiglio d'Europa


Riunione della Commissione per gli immigrati e i rifugiati politici.

sabato, maggio 17, 2008

Ghisalba. Sagra del salame bergamasco






Orgogliosi delle nostre tradizioni!

venerdì, maggio 16, 2008

Festa Lega Nord Osio Sopra






Bravissimi. Padania libera!

martedì, maggio 13, 2008

La legislatura che si apre è un'occasione irripetibile

di Giacomo Stucchi

L’impressione che si ha, dopo il discorso del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi alle Camere, è che una nuova e importante fase politica, caratterizzata da un possibile dialogo fra tutte le forze politiche, possa davvero avere inizio. Dopo anni di contrapposizione, culminati nella campagna elettorale per le elezioni del 13 e 14 aprile scorsi, durante i quali si è guardato all’avversario politico come a un nemico, e si è anche perso del tempo prezioso per modernizzare l’amministrazione dello Stato e il nostro sistema costituzionale e legislativo, era ora che tutto questo accadesse. Qualsiasi persona di buon senso sa che c’è un tempo per le divisioni, ma ce ne sta anche un altro per il dialogo e l’intesa, nell’interesse di tutti i cittadini. Certo, nei prossimi mesi non tutto sarà facile e l’ottimismo, se non suffragato da fatti concreti, non può soppiantare tutti i problemi che restano sul tappeto, e che devono essere affrontati e risolti. Tuttavia, la differenza con il passato, anche recente, consiste nel fatto che oggi esistono delle condizioni che non ci sono mai state negli ultimi anni. Il fatto stesso che in Parlamento ci sia un ampia maggioranza a sostegno dell’azione di Governo (frutto di un’altrettanto consistente consenso elettorale), e che questa condivida un programma comune da portare avanti, è una bella novità che fa senz’altro la differenza con le precedenti esperienze governative. Tra le tante cose condivisibili che il premier ha detto nel suo intervento, e che riguardano i temi discussi in campagna elettorale (come gli interventi sulla sicurezza, la riduzione delle tasse, a cominciare dall’eliminazione dell’Ici sulla prima casa, e il sostegno ai redditi più bassi), c’è poi l’apertura alle opposizioni. Se fossi nei panni dei dirigenti del Partito Democratico, non mi lascerei perdere l’occasione e coglierei al volo l’offerta di dialogo che Berlusconi ha fatto loro, al fine di realizzare al più presto quelle riforme delle quali si discute da anni ma che non hanno ancora visto la luce. In tal senso, come ha ricordato anche il presidente del Consiglio, un significativo lavoro è già stato fatto nella precedente legislatura e pertanto non bisogna ricominciare daccapo, quando invece esiste già un buon punto di partenza condiviso da quasi tutte le forze politiche. Basta fare, quindi, un piccolo passo per arrivare ad un grande traguardo: cambiare davvero il nostro sistema, a cominciare dall’introduzione di quel federalismo fiscale che non è più eludibile, e che deve anche tradursi in un maggiore efficienza della pubblica amministrazione intesa come un servizio, e non un ostacolo, per tutti i cittadini. Se il governo ombra del Pd, nel rispetto dei ruoli e delle competenze che spettano a maggioranza e opposizione, servirà a costruire non solo un dialogo con la Federazione della Libertà ma anche un percorso comune, che porti al più presto all’approvazione delle riforme che i cittadini hanno chiesto di fare, allora non avrà vinto Tizio o Caio ma la democrazia. Ecco perché la legislatura che si è aperta costituisce un occasione irripetibile che le forze politiche, di maggioranza ma anche di tutto il Parlamento, non possono e non devono far cadere nel vuoto. Gli elettori non ce lo perdonerebbero.

Camera dei Deputati






Insediamento del nuovo Governo

mercoledì, maggio 07, 2008

Bled - Slovenia




XXXIX COSAC

lunedì, maggio 05, 2008

Nei primi cento giorni il futuro del Governo

di Giacomo Stucchi

C’è fermento, e voglia di fare, in quest’esordio di legislatura e lo dimostra anche il numero di proposte di legge, quasi 600, tra cui quella del nostro segretario federale Umberto Bossi sul federalismo fiscale, che sono state presentate nel corso della prima seduta della Camera dei Deputati. Un segnale di certo positivo che, tuttavia, l’ormai prossimo Governo Berlusconi deve saper leggere. Nel senso che le priorità delle cose da fare (in primis federalismo, maggiore sicurezza, sostegno ai redditi delle famiglie) sono state dettate dagli stessi elettori e pertanto, a nostro modo di vedere, sarebbe un errore porsi dinanzi a mille specchi senza dare, invece, risposte immediate e concrete ai singoli ma importanti problemi. Uno di questi, per esempio, è l’aiuto economico alle famiglie. Il crollo dei consumi a marzo, con una flessione dell'1,7%, registrato dalla Confcommercio, indicherebbe il dato peggiore degli ultimi tre anni e confermerebbe il "permanere di una crisi profonda e strutturale della domanda interna". Tanto più se si considera che si tratta di un andamento tendenziale dato che, nel primo trimestre dell'anno, il calo è stato dello 0,7%. Il rallentamento della domanda per consumi, inoltre, fa sentire le sue conseguenze sulle dinamiche produttive interne. Sicché ad aprile, secondo le prime stime di Confindustria, la produzione industriale è tornata a registrare una riduzione in termini congiunturali (-1,0%). Il dato di marzo continua a riflettere un'evoluzione negativa della domanda di beni (-3,4% in quantità rispetto all'analogo mese del 2007) a cui si contrappone una crescita per i servizi (+2,3%). Bastano questi dati, quindi, per indicare a Governo e Parlamento la strada da seguire: fare in modo che i cittadini abbiano da subito più soldi in tasca, dopo che per due anni di fila il Governo Prodi glieli ha sfilati con la scusa del risanamento dei conti pubblici. Va in questa direzione l’annunciato taglio dell’Ici sulla prima casa. Sarebbe auspicabile che questa odiata tassa (di certo in misura maggiore di tutte le altre, perché incide su un bene primario, ovvero la casa nella quale si vive) fosse eliminata nel più breve tempo possibile. Di certo, la soluzione migliore sarebbe quella di intervenire già sulla prossima scadenza (giugno 2008), ma bisogna tenere conto anche della compensazione ai comuni (dal momento che il taglio dell'Ici sulla prima casa costerebbe circa 2,2-2,3 miliardi di euro) e dei tempi di realizzazione dell'intervento. Si tratta di questioni che vanno tenute in considerazione ma che tuttavia, in nessun caso, possono costituire un pretesto per venire meno all’impegno assunto dalla Federazione della Libertà coi cittadini. Questo discorso vale per il taglio dell’Ici ma anche per tutte le altre misure annunciate in campagna elettorale, sulle quali, già nelle prossime settimane, bisognerà dar conto ai cittadini. Nei primi cento giorni di vita del nuovo Governo, infatti, si gettano le basi per il destino della coalizione e dell’esecutivo. Mantenere, da subito, le promesse fatte agli elettori attribuisce grande credibilità al Governo e lo mette nelle condizioni di agire, in seguito, su più fronti. Viceversa, ogni minimo slittamento, nell’adozione dei provvedimenti, potrebbe essere male interpretato dall’opinione pubblica e mettere in cattiva luce i nuovi inquilini di Palazzo Chigi.

venerdì, maggio 02, 2008

Riforme e sicurezza, Parlamento e Governo partano con il piede giusto

di Giacomo Stucchi

La citazione che il neo presidente della Camera dei Deputati Gianfranco Fini ha fatto, nel suo discorso di insediamento, circa la necessità di far ripartire da subito le riforme istituzionali, è una buona base di partenza. Fini ha peraltro ricordato che nella passata legislatura la commissione Affari costituzionali ha messo a punto una proposta largamente condivisa, che affrontava il superamento del bicameralismo perfetto, la riduzione dei parlamentari e l'impianto federalista, atta a "definire una nuova architettura istituzionale che faccia della nostra democrazia una democrazia più rappresentativa e governante". Prendiamo atto, quindi, dell’impegno solenne, assunto davanti ad un ramo del Parlamento, di non lesinare sforzi e risorse su questo fronte. Nei prossimi giorni, perciò, una volta ultimate tutte le procedure di insediamento di Camera e Senato (rimangono da eleggere, infatti, i rispettivi Uffici di presidenza), e non appena il nuovo Governo avrà giurato nelle mani del Presidente della Repubblica, comincerà davvero l’attività legislativa. Le aspettative dei cittadini sono enormi, così come del resto lo è stata la loro manifestazione di volontà in occasione del voto dello scorso 13 aprile. Il risultato è stato eclatante e non lascia spazio ad equivoci: la nuova maggioranza politica deve cambiare lo stato delle cose e lo deve fare nel più breve tempo possibile. Oltre alle riforme, però, c’è un’altra priorità. La gente vuole che il nuovo Governo approvi subito provvedimenti restrittivi nei confronti degli immigrati clandestini che, in questi ultimi mesi, hanno goduto di una impunità totale. Chi non è in regola non può continuare a risiedere nelle nostre città, infischiarsene delle nostre leggi e, magari, godere anche di alcune forme di assistenza. Si tratta di una situazione che, in alcuni casi, è diventata addirittura paradossale. Perché mentre i cittadini vedono allargarsi sempre più la forbice tra la qualità dei servizi che lo Stato dà loro, e il livello di pressione fiscale che devono sopportare per usufruirne, migliaia di immigrati godono di molti diritti senza però attenersi a nessun dovere. Basti pensare, per esempio, all’assegnazione degli alloggi popolari, o a quello di un posto per il bimbo all’asilo nido comunale, per capire quanto sia diventata insopportabile questa discriminazione. Qui è andata a finire che le persone che lavorano, pagano le tasse, rispettano le leggi dello Stato, devono combattere per aver riconosciuto un diritto, mentre agli stranieri, che non hanno un lavoro regolare, e che in moltissimi casi delinquono, è consentito di fare ogni cosa. Di tutto questo la gente, giustamente, non ne può più. Il nuovo Governo Berlusconi abbia quindi ben presente il fatto che se i cittadini hanno votato con un così largo consenso la Federazione della Libertà, è perché si aspettano provvedimenti, immediati e risolutori, sulle suddette questioni. Ecco perché, a mio avviso, la Federazione della Libertà non dovrebbe perdere un istante e, già nei prossimi giorni, annunciare nuove e decisive iniziative in materia di allontanamento degli immigrati che si rendano protagonisti di atti delinquenziali.

giovedì, maggio 01, 2008

Arte operaia


Roma. Manifestazione del 1 maggio. Monumento ai Caduti sul lavoro.