VENTO DI LIBERTA'
di Giacomo Stucchi
E’ impossibile in questi giorni scindere quando accade negli altri paesi
europei con le vicende di casa nostra. Le elezioni in Spagna e in Polonia, sia
pur diametralmente opposte nel risultato prettamente politico, hanno però un
denominatore comune che consiste nel bassissimo indice di gradimento che ormai
le istituzioni europee hanno nell’opinione pubblica. E’ possibile perciò che il
governo Renzi, che nel corso della presidenza di turno italiana dell’Ue non ha
ricavato un solo risultato degno di nota, e che nei mesi scorsi si è più
preoccupato le poltrone nelle sedi comunitarie che non di battere i
pugni sul tavolo, venga travolto alle prossime elezioni regionali da questo
vento di libertà contro le assurde e rigide regole dei burocrati e dei
ragionieri di Bruxelles. La campagna elettorale per le amministrative che volge
al termine, con sette regioni e più di settecento comuni al voto domenica
prossima, ha infatti detto molto dell’insofferenza dei cittadini verso un
governo bravo solo a parlare e ad annunciare le cose. La realtà è che rispetto
all’ultimo governo di centrodestra, con dentro la Lega Nord, tutti i parametri
economici sono peggiorati: più alta la disoccupazione, alle stelle la pressione
fiscale, con il segno negativo la crescita. Un risultato disastroso che ha
sempre visto il Pd “protagonista”, prima con il governo tecnico (del quale
paghiamo oggi le conseguenze delle sue scelte sciagurate) e poi con quelli
politici Letta e Renzi. Più da recente, poi, non una delle riforme varate da
Palazzo Chigi ha dato dei frutti concreti e quella più importante, il Jobs act,
a oggi non è confortata da dati significativi. A ciò si aggiunga la gravissima
situazione sul fronte della sicurezza, con la questione degli sbarchi dei
clandestini completamente sfuggita di mano al governo Renzi e con l’Ue che,
ancora una volta, solo a parole si dichiara disponibile a farsi carico del
problema ma poi nei fatti continua a tergiversare.
0 Comments:
Posta un commento
<< Home