RENZI E IL PACCO DI BRUXELLES
di Giacomo Stucchi
La questione degli sbarchi dei clandestini è il primo dei problemi al quale è
strettamente connessa la sicurezza dei cittadini. Nei giorni scorsi il premier
ha detto che su questo fronte l’Ue finalmente, grazie all’azione di persuasione
di Palazzo Chigi, si sarebbe assunta le sue responsabilità; cominciando sia a
dare una mano con mezzi e uomini nel Mediterraneo, sia accogliendo una quota di
questi immigrati. Ora, delle due l’una: o Renzi non ha capito i termini
dell’accordo, oppure quello di Bruxelles è il più grosso pacco che le
istituzioni comunitarie ci abbiano mai rifilato. Qualche mezzo navale e qualche
uomo in più non possono fare la differenza, così come non si possono risolvere i
problemi del paese semplicemente con il fatto che qualche migliaio di immigrati,
nell’arco dei prossimi due anni, sia accolto negli altri paesi dell’Ue. Perché
il problema che noi abbiamo (oggi e non domani!) è quello di far fronte a una
migrazione che tutte le organizzazioni stimano già adesso in centinaia di
migliaia di persone. Come si fa a controllarle tutte e a trattenerle sul nostro
territorio per il tempo necessario a effettuare questo controllo? E’ evidente
che, ancora una volta, l’Italia è stata lasciata sola a gestire un problema
enorme dai pesantissimi risvolti sociali ed economici. Sociali, perché è
legittima la protesta che sta montando in molte città dove cittadini italiani,
che non hanno nemmeno un tetto sotto il quale andare a vivere, si vedono
scavalcare dagli immigrati ai quali, invece, lo Stato garantisce un alloggio, il
vitto, la paghetta e anche la scheda telefonica. Economici, perché è da folli
un governo che prima nega ai pensionati la restituzione del maltolto con il
blocco delle indicizzazioni del loro assegno pensionistico e poi spende
trentacinque euro al giorno per ogni immigrato che si trovi sul nostro
territorio. Si tratta di una vergogna della quale, prima o poi, il governo Renzi
dovrà rispondere.
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