Giacomo Stucchi - Senatore Lega Nord Padania -

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martedì, maggio 13, 2008

La legislatura che si apre è un'occasione irripetibile

di Giacomo Stucchi

L’impressione che si ha, dopo il discorso del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi alle Camere, è che una nuova e importante fase politica, caratterizzata da un possibile dialogo fra tutte le forze politiche, possa davvero avere inizio. Dopo anni di contrapposizione, culminati nella campagna elettorale per le elezioni del 13 e 14 aprile scorsi, durante i quali si è guardato all’avversario politico come a un nemico, e si è anche perso del tempo prezioso per modernizzare l’amministrazione dello Stato e il nostro sistema costituzionale e legislativo, era ora che tutto questo accadesse. Qualsiasi persona di buon senso sa che c’è un tempo per le divisioni, ma ce ne sta anche un altro per il dialogo e l’intesa, nell’interesse di tutti i cittadini. Certo, nei prossimi mesi non tutto sarà facile e l’ottimismo, se non suffragato da fatti concreti, non può soppiantare tutti i problemi che restano sul tappeto, e che devono essere affrontati e risolti. Tuttavia, la differenza con il passato, anche recente, consiste nel fatto che oggi esistono delle condizioni che non ci sono mai state negli ultimi anni. Il fatto stesso che in Parlamento ci sia un ampia maggioranza a sostegno dell’azione di Governo (frutto di un’altrettanto consistente consenso elettorale), e che questa condivida un programma comune da portare avanti, è una bella novità che fa senz’altro la differenza con le precedenti esperienze governative. Tra le tante cose condivisibili che il premier ha detto nel suo intervento, e che riguardano i temi discussi in campagna elettorale (come gli interventi sulla sicurezza, la riduzione delle tasse, a cominciare dall’eliminazione dell’Ici sulla prima casa, e il sostegno ai redditi più bassi), c’è poi l’apertura alle opposizioni. Se fossi nei panni dei dirigenti del Partito Democratico, non mi lascerei perdere l’occasione e coglierei al volo l’offerta di dialogo che Berlusconi ha fatto loro, al fine di realizzare al più presto quelle riforme delle quali si discute da anni ma che non hanno ancora visto la luce. In tal senso, come ha ricordato anche il presidente del Consiglio, un significativo lavoro è già stato fatto nella precedente legislatura e pertanto non bisogna ricominciare daccapo, quando invece esiste già un buon punto di partenza condiviso da quasi tutte le forze politiche. Basta fare, quindi, un piccolo passo per arrivare ad un grande traguardo: cambiare davvero il nostro sistema, a cominciare dall’introduzione di quel federalismo fiscale che non è più eludibile, e che deve anche tradursi in un maggiore efficienza della pubblica amministrazione intesa come un servizio, e non un ostacolo, per tutti i cittadini. Se il governo ombra del Pd, nel rispetto dei ruoli e delle competenze che spettano a maggioranza e opposizione, servirà a costruire non solo un dialogo con la Federazione della Libertà ma anche un percorso comune, che porti al più presto all’approvazione delle riforme che i cittadini hanno chiesto di fare, allora non avrà vinto Tizio o Caio ma la democrazia. Ecco perché la legislatura che si è aperta costituisce un occasione irripetibile che le forze politiche, di maggioranza ma anche di tutto il Parlamento, non possono e non devono far cadere nel vuoto. Gli elettori non ce lo perdonerebbero.