Giacomo Stucchi - Senatore Lega Nord Padania -

PENSIERI E IMMAGINI: vi presento il mio blog. Un modo per tenermi in contatto con gli elettori, con gli amici e con tutti coloro che, anche con opinioni diverse dalle mie, desiderano lasciare un loro commento. Grazie.

lunedì, maggio 05, 2008

Nei primi cento giorni il futuro del Governo

di Giacomo Stucchi

C’è fermento, e voglia di fare, in quest’esordio di legislatura e lo dimostra anche il numero di proposte di legge, quasi 600, tra cui quella del nostro segretario federale Umberto Bossi sul federalismo fiscale, che sono state presentate nel corso della prima seduta della Camera dei Deputati. Un segnale di certo positivo che, tuttavia, l’ormai prossimo Governo Berlusconi deve saper leggere. Nel senso che le priorità delle cose da fare (in primis federalismo, maggiore sicurezza, sostegno ai redditi delle famiglie) sono state dettate dagli stessi elettori e pertanto, a nostro modo di vedere, sarebbe un errore porsi dinanzi a mille specchi senza dare, invece, risposte immediate e concrete ai singoli ma importanti problemi. Uno di questi, per esempio, è l’aiuto economico alle famiglie. Il crollo dei consumi a marzo, con una flessione dell'1,7%, registrato dalla Confcommercio, indicherebbe il dato peggiore degli ultimi tre anni e confermerebbe il "permanere di una crisi profonda e strutturale della domanda interna". Tanto più se si considera che si tratta di un andamento tendenziale dato che, nel primo trimestre dell'anno, il calo è stato dello 0,7%. Il rallentamento della domanda per consumi, inoltre, fa sentire le sue conseguenze sulle dinamiche produttive interne. Sicché ad aprile, secondo le prime stime di Confindustria, la produzione industriale è tornata a registrare una riduzione in termini congiunturali (-1,0%). Il dato di marzo continua a riflettere un'evoluzione negativa della domanda di beni (-3,4% in quantità rispetto all'analogo mese del 2007) a cui si contrappone una crescita per i servizi (+2,3%). Bastano questi dati, quindi, per indicare a Governo e Parlamento la strada da seguire: fare in modo che i cittadini abbiano da subito più soldi in tasca, dopo che per due anni di fila il Governo Prodi glieli ha sfilati con la scusa del risanamento dei conti pubblici. Va in questa direzione l’annunciato taglio dell’Ici sulla prima casa. Sarebbe auspicabile che questa odiata tassa (di certo in misura maggiore di tutte le altre, perché incide su un bene primario, ovvero la casa nella quale si vive) fosse eliminata nel più breve tempo possibile. Di certo, la soluzione migliore sarebbe quella di intervenire già sulla prossima scadenza (giugno 2008), ma bisogna tenere conto anche della compensazione ai comuni (dal momento che il taglio dell'Ici sulla prima casa costerebbe circa 2,2-2,3 miliardi di euro) e dei tempi di realizzazione dell'intervento. Si tratta di questioni che vanno tenute in considerazione ma che tuttavia, in nessun caso, possono costituire un pretesto per venire meno all’impegno assunto dalla Federazione della Libertà coi cittadini. Questo discorso vale per il taglio dell’Ici ma anche per tutte le altre misure annunciate in campagna elettorale, sulle quali, già nelle prossime settimane, bisognerà dar conto ai cittadini. Nei primi cento giorni di vita del nuovo Governo, infatti, si gettano le basi per il destino della coalizione e dell’esecutivo. Mantenere, da subito, le promesse fatte agli elettori attribuisce grande credibilità al Governo e lo mette nelle condizioni di agire, in seguito, su più fronti. Viceversa, ogni minimo slittamento, nell’adozione dei provvedimenti, potrebbe essere male interpretato dall’opinione pubblica e mettere in cattiva luce i nuovi inquilini di Palazzo Chigi.