LE RIFORME DI RENZI UNA SCOMMESSA SULLA PELLE DEI CITTADINI
di Giacomo Stucchi
La prospettiva temporale che il premier si è dato, arrivare cioè sino al
completamento della legislatura Nel 2018, non è certo una buona notizia per i
cittadini. La sicumera del presidente del Consiglio, infatti, è pari solo
all’inconcludenza del suo governo che nei primi dodici mesi di vita non ha
risolto nulla delle grandi questioni del Paese. Basti pensare alle riforme
istituzionali e alla nuova legge elettorale spacciate come la panacea di tutti i
mali e aventi, invece, l’obiettivo di ridurre in un prossimo futuro il
Parlamento a uno zerbino del premier più di quanto già non lo sia. Se davvero si
voleva velocizzare il procedimento legislativo bastava, come suggeriscono
autorevoli costituzionalisti, mettere mano a una seria riforma dei regolamenti
parlamentari. In quel caso non sarebbe stato nemmeno necessario iniziare il
lungo e complesso processo di revisione costituzionale che invece sta servendo a
Renzi per giustificare la sua permanenza a Palazzo Chigi. Da dove, se solo
avesse voluto, avrebbe potuto fare una cosa davvero gradita a tante persone e
cioè mettere mano alla riforma della legge Fornero (questa davvero utile!) e
porre rimedio al dramma degli esodati, triste eredità del governo Monti
sostenuto dalla sinistra. La speranza è che adesso anche Renzi non ci lasci
un’altra triste eredità della sinistra, questa volta con il Jobs Act i cui
effetti, già sbandierati dal governo ancora prima che questi si possano
eventualmente dispiegare, sono ancora tutti da verificare. Basti pensare al
destino delle centinaia di migliaia di collaborazioni coordinate e continuative,
che di certo andavamo migliorate (soprattutto sul fronte dell’estensione dei
diritti ai lavoratori), che saranno abrogate nel 2016 senza nessuna certezza
che le stesse vengano trasformate in assunzioni con il nuovo contratto a tutele
crescenti, come invece sostiene il governo. Vedremo come andranno le cose, ma
la sensazione è che Renzi stia scommettendo un po’ troppo sulla pelle dei
cittadini e sul loro futuro.
0 Comments:
Posta un commento
<< Home