Giacomo Stucchi - Senatore Lega Nord Padania -

PENSIERI E IMMAGINI: vi presento il mio blog. Un modo per tenermi in contatto con gli elettori, con gli amici e con tutti coloro che, anche con opinioni diverse dalle mie, desiderano lasciare un loro commento. Grazie.

mercoledì, febbraio 25, 2015

LE RIFORME DI RENZI UNA SCOMMESSA SULLA PELLE DEI CITTADINI

di Giacomo Stucchi
La prospettiva temporale che il premier si è dato, arrivare cioè sino al completamento della legislatura Nel 2018, non è certo una buona notizia per i cittadini. La sicumera del presidente del Consiglio, infatti, è pari solo all’inconcludenza del suo governo che nei primi dodici mesi di vita non ha risolto nulla delle grandi questioni del Paese. Basti pensare alle riforme istituzionali e alla nuova legge elettorale spacciate come la panacea di tutti i mali e aventi, invece, l’obiettivo di ridurre in un prossimo futuro il Parlamento a uno zerbino del premier più di quanto già non lo sia. Se davvero si voleva velocizzare il procedimento legislativo bastava, come suggeriscono autorevoli costituzionalisti, mettere mano a una seria riforma dei regolamenti parlamentari. In quel caso non sarebbe stato nemmeno necessario iniziare il lungo e complesso processo di revisione costituzionale che invece sta servendo a Renzi per giustificare la sua permanenza a Palazzo Chigi. Da dove, se solo avesse voluto, avrebbe potuto fare una cosa davvero gradita a tante persone e cioè mettere mano alla riforma della legge Fornero (questa davvero utile!) e porre rimedio al dramma degli esodati, triste eredità del governo Monti sostenuto dalla sinistra. La speranza è che adesso anche Renzi non ci lasci un’altra triste eredità della sinistra, questa volta con il Jobs Act i cui effetti, già sbandierati dal governo ancora prima che questi si possano eventualmente dispiegare, sono ancora tutti da verificare. Basti pensare al destino delle centinaia di migliaia di collaborazioni coordinate e continuative, che di certo andavamo migliorate (soprattutto sul fronte dell’estensione dei diritti ai lavoratori), che saranno abrogate nel 2016 senza nessuna certezza che le stesse vengano trasformate in assunzioni con il nuovo contratto a tutele crescenti, come invece sostiene il governo. Vedremo come andranno le cose, ma la sensazione è che Renzi stia scommettendo un po’ troppo sulla pelle dei cittadini e sul loro futuro.