QUIRINALE E RIFORME ALL'OMBRA DEL NAZARENO
di Giacomo Stucchi
La scheda bianca che i grandi elettori del Pd, e degli alleati di governo
più o meno ufficiali, si appresterebbero a mettere nell’urna per le prime
votazioni del nuovo presidente della Repubblica la dice lunga su quanta fiducia
il premier nutra nelle forze politiche che, insieme, dovrebbero riformare il
Paese. Queste, sulla carta, avrebbero i numeri per eleggere il nuovo presidente
al primo scrutinio ma poiché non si fidano l’una dell’altra sanno già di dover
ricorrere al quorum più basso per poter centrare l’elezione. Altro che svolta e
cambio di verso, in questo Renzi non è molto diverso dai suoi predecessori della
prima Repubblica; e forse anche peggio, perché sull’ex sindaco di Firenze
aleggia sempre il fantasma della rivincita che una parte del Pd potrebbe
prendersi dopo l’impallinamento di Prodi nel 2013 ad opera di 101 franchi
tiratori. Ma più che alla partita per il Quirinale è a quanto sta accadendo in
queste ore nelle aule parlamentari che bisognerebbe prestare la massima
attenzione. Alla Camera e al Senato, infatti, la maggioranza guidata da Renzi
sta perpetrando, con l’ausilio di chi gioca a fare l’opposizione, lo scempio
della democrazia. Approvando una legge elettorale fatta apposta per soddisfare
le esigenze del Pd, e delle sue tante anime e correnti, ma anche un sistema
parlamentare che non risponde a nessun criterio di efficienza o di
rappresentatività democratica, ma solo a quello di dare il meno “intralcio”
possibile all’esecutivo. Entrambe le riforme servono al premier per consolidare
il suo potere nel breve e nel lungo periodo, ma non serviranno né a cambiare in
meglio il Paese né porteranno alcun vantaggio per i cittadini. A breve sapremo
se il patto del Nazareno, a dispetto della fronda esistente sia nel Pd sia in
Forza Italia, reggerà alla prova dell’elezione del nuovo presidente della
Repubblica, o se sospetti e rancori avranno la meglio. Nell’una e nell’altra
ipotesi i cittadini però non avranno alcun vantaggio perché un presidente
super partes rimarrà nel limbo delle buone intenzioni.
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