Giacomo Stucchi - Senatore Lega Nord Padania -

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martedì, giugno 19, 2007

Offese le istituzioni? “Ma mi faccia il piacere!”

di Giacomo Stucchi


Torna il caldo e le pagine dei giornali si riempiono delle “rivelazioni” di finanzieri pentiti che tirano in ballo presunte imbarazzanti dichiarazioni di questo o di quel personaggio politico. Noi non partecipiamo a questo gioco per un motivo molto semplice, che consiste nel non ritenere le migliori possibili, dal punto di vista dell’attendibilità e della serenità d’animo, le condizioni psicologiche di chiunque versi in uno stato di detenzione e perciò “incentivato” a dire di tutto e di più pur di tirarsi fuori dalla galera. Ecco perché le dichiarazioni a verbale di Ricucci, come di qualsiasi altra persona, al di là della ghiottoneria giornalistica (per i nomi tirati in ballo) lasciano, per quanto ci riguarda, il tempo che trovano. A maggior ragione poi se, come nel caso in questione, l’inchiesta giudiziaria è stata chiusa senza alcun tipo di riscontro, penalmente perseguibile, per le persone chiamate in causa. Se poi qualcuno, tra costoro, se la sente di ingaggiare un braccio di ferro con questa o con quella Procura, con questo o con quel magistrato, si accomodi pure. Ma sia coerente, perché certe battaglie, che hanno la presunzione di difendere dei sacrosanti principi (come quello della tutela della privacy) vanno combattute sempre e per chiunque. Ciò detto, nei giorni scorsi c’è stato anche un altro fatto che ha dato modo ai soliti osservatori benpensanti di scendere in campo coi loro anatemi in difesa della democrazia e del rispetto delle istituzioni e dei suoi sacri luoghi. Mi riferisco alla protesta dei deputati della Lega Nord alla Camera che, occupando i banchi del Governo, hanno sventolato la prima pagina de la Padania che recava il titolo: “Fuori dalle balle”. Una protesta per manifestare in Aula lo sdegno che, anche a nome dei cittadini padani si prova per questo Governo, che offende il popolo mille volte di più di qualsiasi intemperanza parlamentare. Altro che ingiurie alle istituzioni, la verità è che questo Esecutivo non ha neppure un po’ di ritegno per non aver mantenuto neppure una delle promesse fatte. La verità è che Prodi e i suoi ministri non provano vergogna nel prendere in giro i cittadini e l’Unione europea quando dicono, per esempio, di essere in grado di presentare in tempo l’istanza per ottenere i finanziamenti europei per l’alta velocità ferroviaria ma non indicano però il tracciato dell’opera. “Per quello ci sarà tempo”, hanno detto nel corso dell’ennesima inutile e caotica riunione. Il fatto è che il tracciato non viene indicato perché, tanto per cambiare, sinistra radicale e Ulivo non sono d’accordo in quali territori debba ricadere. Sicché, pur di non perdere i soldi del finanziamento, la domanda verrà presentata ma nessuno ha la più pallida idea di dove passerà il tracciato. La verità è che il Professore, che ormai si defila persino dai faccia a faccia con l’opposizione, per paura delle forti contestazioni che da tempo accompagnano ogni sua uscita pubblica, non arrossisce per la vergogna quando continua a predere in giro milioni di cittadini con i suoi fantomatici provvedimenti. L’ultima balla è il “progetto giovani”, che assomiglia tanto ad uno slogan pubblicitario di una nota banca, da giorni in onda su tutte le radio e le televisioni. Chissà, forse il Governo si sarà ispirato. Sta di fatto che, come al solito, si annuncia un provvedimento ma nessuno sa in che cosa consiste. E che dire dei proclami sulla riduzione dell’Ici, o della riforma delle pensioni, o dell’innalzamento di quelle più basse, o dei fondi alla ricerca e alla pubblica istruzione: parole, parole, soltanto parole. Era il ritornello di una canzone d’altri tempi ma, purtroppo, è diventato anche il leit motiv degli ultimi mesi. Del resto i primi a non prendere più sul serio il presidente del Consiglio sono gli stessi suoi sostenitori, alcuni dei quali, sfilando a Roma per il Gay Pride, hanno letteralmente preso a male parole il Professore i suoi compari di governo. Tante male parole che in confronto il “fuori dalle balle” della Lega è quasi un complimento. Ecco perché a chi critica il gesto dei deputati del Carroccio, rispondo come avrebbe fatto Totò: “Ma mi faccia il piacere!”
Tratto da LA PADANIA del 19 giugno 2007