Giacomo Stucchi - Senatore Lega Nord Padania -

PENSIERI E IMMAGINI: vi presento il mio blog. Un modo per tenermi in contatto con gli elettori, con gli amici e con tutti coloro che, anche con opinioni diverse dalle mie, desiderano lasciare un loro commento. Grazie.

sabato, giugno 02, 2007

DALLE CITTA’ DEL NORD UN NUOVO VENTO DI LIBERTA’

di Giacomo Stucchi


La Lega Nord c’è ed è più forte che mai, i candidati del Carroccio vincono dappertutto, con percentuali addirittura imbarazzanti per gli avversari, la Cdl prevale ovunque si presenti unita. Sono queste in sintesi le considerazioni da fare all’indomani della tornata elettorale per le amministrative. Scontate tutte le dichiarazioni degli esponenti dell’Unione che mirano ad edulcorare il sapore della sconfitta. La verità è che, pur a volere essere ottimisti, non c’è un bicchiere mezzo pieno al quale guardare per il semplice motivo che i consensi del centrosinistra al nord si sono prosciugati, al centro-sud si sono dimezzati, in Sicilia resistono in qualche riserva indiana dove per la verità la Cdl ha perso, peraltro al ballottaggio e comunque mantenendo la maggioranza al Consiglio comunale, più per demerito proprio che non per la capacità del centrosinistra di attrarre consensi. Ma oggi la festa, lasciatemelo sottolineare, deve essere tutta per il nostro segretario federale Umberto Bossi che con il suo rinnovato impegno in prima linea, in questa campagna elettorale cruciale per la Lega, ha ridato slancio, forza e smalto alla nostra battaglia per il federalismo e per la libertà. Valori e obiettivi quanto mai vivi in Padania dove l’insofferenza per l’attuale Governo, vessatore e illiberale, è ormai incontenibile. La questione settentrionale c’è e l’avversione al centrosinistra, che in questo primo anno di governo non ha fatto altro che penalizzare il nord, è evidente nei numeri. Che peraltro, come avevamo previsto in un nostro intervento su la Padania, dimostrano pure il totale disinteresse dell’elettorato per il nuovo schieramento, il Partito democratico, rispetto al quale oggi si può davvero recitare il de profundis. Se la risposta del centrosinistra ai problemi dei cittadini è quella del Pd, beh allora i dirigenti dell’Unione non avrebbero dovuto perdere un minuto di più nel prendere atto del totale fallimento del loro progetto politico e, con un minimo di coerenza, dimettersi dalle loro cariche, istituzionali e non. E invece no, la reazione ufficiale consiste nella solita solfa, che tutti ormai conosciamo, e che vorrebbe declassare a semplici fatti locali questo test elettorale. Il fatto è che l’attaccamento alle poltrone, oggi più traballanti e insicure che mai, fa si che mille scuse vengano addotte per questa evidente sconfitta. Come quella, ormai diventato un leit motiv, della crisi del sistema politico che avrebbe portato ad una diserzione alle urne di una parte dell’elettorato. Si tratta di una banalità. In primo luogo, perché, alla luce dei risultati, è sin troppo facile obiettare che se una parte degli elettori non è andata a votare quella appartiene al centrosinistra; in secondo luogo, perché quando si vota bisogna prendere atto della manifestazione di volontà di chi ha espresso il proprio voto, e non di quella che non ha voluto farlo. La realtà è che nel centrosinistra la resa dei conti è già cominciata. Sicché tutto lascia pensare che nell’Unione (dove, a dispetto del nome, non c’è mai stata unità d’intenti nemmeno quando le cose andavano bene, figuriamoci oggi che il panico da sconfitta elettorale è salito alle stelle) le cose potranno soltanto peggiorare. Già in queste ore, del resto, stiamo assistendo al solito scarica barile di responsabilità tra i partiti che sostengono il Governo. Il risultato è che, mentre lor signori si azzuffano, a farne le spese sono sempre i cittadini; che, per esempio, non sanno ancora né se gli verrà restituito parte del denaro indebitamente sottratto con l’ingiustificato aumento delle tasse né quando e come potranno andare in pensione. Sono queste alcune delle ragioni, e non la presunta crisi del sistema politico, che spiegano la bocciatura del centrosinistra da parte dei cittadini. I quali, piaccia o no a Prodi e ai suoi compari di Palazzo Chigi, hanno emesso il loro verdetto. Sottovalutarlo, prendere sotto gamba questo segnale e tirare avanti così come ha fatto sino ad oggi, è il più grosso favore che l’Unione può farci. Per quanto ci riguarda, la cosa più importante è che da questo momento da molte città del Nord, amministrate da sindaci della Lega Nord, soffia un nuovo vento di libertà e Roma dovrà tenerne conto.

Tratto da LA PADANIA del 31 maggio 2007