Giacomo Stucchi - Senatore Lega Nord Padania -

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martedì, luglio 25, 2017

IL GOVERNO GENTILONI TRA CONTRADDIZIONI E VOLTAGABBANA



di Giacomo Stucchi

Dopo i dati forniti dal Fondo monetario internazionale sulla nostra economia  il presidente del Consiglio ha detto che  “un Paese  che cresce di più delle previsioni è  un Paese che può  avere una legge di bilancio e un abbassamento del debito più significativo e importante". Parole impegnative  che Gentiloni, per essere credibile, dovrà però tradurre in fatti concreti. Per farlo il premier dovrà prima  trovare una maggioranza in Parlamento disposta a supportarlo, non solo per tenere il più a lungo possibile la poltrona ma anche per fare delle scelte e assumere delle decisioni. Un compito non facile considerando che  presa di distanza e defezioni dal governo sono già iniziate. E' probabile che la sospensione dei lavori parlamentari per la pausa estiva metta al riparo l’esecutivo da immediati scossoni, ma è alla ripresa di settembre che dalle parti di Palazzo Chigi guardano con non poca apprensione. Le scadenze che da quella data in poi impegneranno il governo Gentiloni, dalla Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza, alla legge di bilancio che deve essere varata dal Consiglio dei ministri  entro il 20 ottobre, con  le misure necessarie a realizzare gli obiettivi programmatici individuati, e le previsioni di entrata e di spesa del bilancio dello Stato, sono  tutti passaggi che richiedono una maggioranza compatta che guardi a un comune obiettivo e che  si ponga dei risultati da raggiungere. Una condizione, questa, che non esiste allo stato attuale delle cose e che vede invece le forze politiche di maggioranza ricompattarsi o sfaldarsi  a seconda delle proprie convenienze. Insomma, chi ha voluto che questa legislatura andasse avanti dovrà ben presto fare i conti con le contraddizioni evidenti della maggioranza che tiene in vita il governo in carica, a cominciare da quelle di molti parlamentari centristi che da un lato dichiarano  la loro solidarietà al premier e dall’altro sono alla ricerca di una ricandidatura nello schieramento opposto.