Giacomo Stucchi - Senatore Lega Nord Padania -

PENSIERI E IMMAGINI: vi presento il mio blog. Un modo per tenermi in contatto con gli elettori, con gli amici e con tutti coloro che, anche con opinioni diverse dalle mie, desiderano lasciare un loro commento. Grazie.

giovedì, gennaio 19, 2017

GENTILONI NEL SOLCO DELL'INCONCLUDENZA DI RENZI

 di Giacomo Stucchi
La narrazione secondo la quale il premier Gentiloni è andato a Berlino per fare la voce grossa con la Merkel sulla rigidità a due velocità, con la quale da una lato si chiede la correzione decimale dei nostri conti pubblici ma dall’altro non si tiene conto degli sforzi sul fronte degli immigrati e dell’emergenza terremoto, non è credibile. Non lo è perché in realtà l’attuale premier nei rapporti con i partner europei più forti, Germania e Francia in primo luogo, continua nel solco tracciato dal suo predecessore. Mentre i tedeschi e i francesi hanno salvaguardato concretamente i loro interessi, Renzi ha sempre cincischiato utilizzando male (con bonus e quant’altro) il margine di discrezionalità che l’Ue gli aveva concesso per opportunità politiche. Una strategia rivelatasi del tutto fallimentare, come certificano tutti i dati economici, perchè non ha guardato alla soluzione dei problemi, né di quelli strutturali né di quelli emergenziali, ma solo al tornaconto elettorale. Nei giorni scorsi l’ex premier ha detto di voler stare “lontano da flash e polemiche ma vicino alle difficoltà della quotidianità”. Viene da chiedersi, però, di quale quotidianità parli; perché per affrontare e risolvere i problemi della gente ha avuto tre anni di tempo ma non ha fatto granché. Basti pensare al dramma delle popolazioni del Centro Italia colpite dal mostro del terremoto sin dallo scorso agosto. Per la vita di queste persone, ancorché alleviata dallo spirito di abnegazione dei singoli, dalle forze dell’ordine ai volontari, non si può certo dire che i governi Renzi-Gentiloni abbiano fatto il massimo. Soprattutto per snellire e velocizzare le procedure burocratiche che hanno impedito, sino ad oggi, una rapida ricostruzione di strutture minime ed essenziali. Se la nuova scossa di terremoto non era prevedibile, la neve invece, soprattutto in quelle zone, lo era senz’altro. Eppure abbiamo visto tutti nei servizi televisivi la disperazione dei sindaci di alcuni Comuni con frazioni completamente isolate, irraggiungibili per mancanza di mezzi in grado di liberare le strade dalla neve, o senza i servizi essenziali a causa del distacco della luce e del gas; ma anche l’angoscia degli allevatori, costretti a vedere morire gli animali sotto i loro occhi.