E' SEMPRE IL RENZI DELLO "ZERO VIRGOLA"
di Giacomo Stucchi
Dalle dichiarazioni rilasciate dall'ex premier nella sua intervista a
Repubblica non sembra proprio che il segretario del Pd abbia sedimentato i
postumi della sconfitta referendaria. L'impressione è che Renzi attribuisca la
disfatta più a un fatto umorale dell’elettorato che non alla bocciatura dei suoi
mille giorni di governo. Basti pensare al Jobs act, che di conseguenze positive
sul fronte dell'occupazione ne ha avute veramente poche. L'ex premier nella sua
intervista ha anche auspicato un rapido inizio dei lavori della commissione
d’inchiesta sul Monte dei Paschi, vedremo. Speriamo che tale strumento sia
utile all’accertamento della verità e non sia invece soltanto una foglia di
fico dietro la quale nascondere palesi responsabilità politiche. Che consistono,
in primis, nell’aver perso del tempo prezioso quando qualcosa poteva essere
fatto per salvare la banca e non far perdere i propri soldi a tanti
risparmiatori. Oggi Renzi dice che i 20 miliardi di euro messi dal governo
Gentiloni per salvare il sistema bancario si sarebbero potuti risparmiare se al
referendum avesse vinto il Sì, ma la storia non si fa con i se e con i ma. Sulla
vicenda l’ex presidente del Consiglio per mesi e mesi si è limitato a fare
dichiarazioni, con formali inviti a investire sulla banca perché ritenuta
affidabile e quindi un buon affare. Tutti sanno come sono andate le cose.
Frattanto l’Europa ci presenta il conto della politica dei bonus portata avanti
da Renzi e intima una correzione ai nostri conti. A di là delle misure che
Gentiloni intenderà adottare il punto è che con la politica dello “zero
virgola”, portata avanti da governi a guida Pd, non andremo da nessuna parte e
la cosiddetta crescita, tanto evocata dal ministro Padoan, resterà solo un
miraggio. La verità è che a un mese e mezzo dal referendum costituzionale né
Renzi né il Pd hanno capito le ragioni del profondo malessere sociale che hanno
portato alla sconfitta dello scorso 4 dicembre; e quindi, non appena gli
eventi lo consentiranno, si riproporranno agli elettori ma senza avere la più
pallida idea di come fare ripartire il Paese.
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