AL PD E RENZI NON CREDE PIU' NESSUNO
di Giacomo Stucchi
Mentre il voto regionale in Francia, con l'affermazione del Fronte nazionale
di Marine Le Pen, certifica la voglia di cambiamento, nel nostro Paese
assistiamo all’ennesimo tentativo del premier di edulcorare i pessimi risultati
del suo governo. Ma a giudicare dal fallimento dei banchetti del Pd nelle
piazze, che hanno visto la presenza più di deputati dem che non di cittadini
interessati alla politica di quel partito, sono rimasti in pochi a credere alle
promesse del premier. Del resto, sul fronte dell’economia, la crescita
del Paese continua a essere da “zero virgola” e la disoccupazione
rimane altissima, addirittura drammatica quella giovanile. Il fatto è che i
dati economici danno ragione alla Lega Nord; e dicono chiaramente quanto sia
necessario, per esempio, mettere mano alla legge Fornero per invertire la rotta.
Analisti e osservatori, vicini alla sinistra, oggi si interrogano sul perché sia
davvero un'impresa per un giovane trovare un lavoro. Ma dov’erano quando nel
2011 sostenevamo, a ragione, che mandando la gente in pensione più tardi per
forza di cose si sarebbe penalizzato l’ingresso dei giovani nel mondo del
lavoro? Non ci volevano, inoltre, le rivelazioni del presidente dell’Inps, Tito
Boeri, per scoprire che il futuro da pensionati dei giovani di oggi sarà più
gramo dei loro padri. Noi lo abbiamo sempre detto; e aggiungiamo che il sistema
non potrà reggere negli anni futuri perchè, quando andranno in pensione i
lavoratori di oggi, con trattamenti del tutto inadeguati, tutta l’economia non
potrà che risentirne negativamente. Ecco perchè bisogna immediatamente cambiare
la legge Fornero, altro che Jobs act. Un provvedimento, quest’ultimo, che ha
avuto scarsi risultati ma che adesso richiede tanti miliardi per far fronte
agli impegni presi dal governo, con gli sgravi alle imprese. E nel Pd pensano ai
banchetti!
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