Giacomo Stucchi - Senatore Lega Nord Padania -

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martedì, dicembre 01, 2015

RENZI CONFIDA SOLO NELLO STELLONE

di Giacomo Stucchi
Lo avevamo detto qualche settimana fa in occasione della presentazione della Legge di stabilità, illustrata peraltro prima alla stampa e poi al Parlamento, che le previsioni della manovra erano fondate sull'argilla. Adesso, che tale previsione potrebbe purtroppo avverarsi, il governo corre ai ripari per spiegare all'opinione pubblica che le eventuali errate previsioni sulla crescita e sul rapporto debito-Pil sono da imputare alle conseguenze delle azioni terroristiche in Europa. In realtà, prescindendo dagli eventi drammatici degli ultimi giorni, c'è una buona dose di approssimazione del governo sulle previsioni sballate; e speriamo tanto che non siano confermate per non influire sulle tasche dei contribuenti. I quali, ancora una volta, potrebbero subire le conseguenze di scelte governative sbagliate. Si è parlato tanto di diminuzione della pressione fiscale ma Renzi, al di là della propaganda e delle belle parole, non ha mai spiegato come raggiungere tale obiettivo. L’unico modo per farlo sarebbe stato quello di una seria politica di revisione della spesa pubblica a livello centrale, ma su questo fronte il governo Renzi è uno specialista nel fare orecchio da mercante; e nell’utilizzare male i soldi pubblici impiegandoli, per esempio, più per salvare alcune banche che non per tutelare piccoli azionisti, obbligazionisti e correntisti che, in una notte, hanno visto andare in fumo i risparmi di una vita. La verità è che la spending review rimarrà ancora nel limbo delle buone intenzioni di questo governo, così come degli altri a trazione Pd che lo hanno preceduto. Di sicuro, invece, c’è che tra pochi giorni i contribuenti dovranno mettere mano al loro portafogli per pagare le tasse sulla casa: l'Imu e la Tasi , che nel 2014 hanno comportato versamenti per ben 25 miliardi di euro, contro i 9 che pesava l'ICI fino al 2011. Le prospettive, per il 2015, sono di raggiungere e superare la mostruosa cifra di 26 miliardi di euro. Una montagna di denaro che affluirà nelle casse delle Stato e che sarà utilizzata da un governo capace di guardare non oltre il proprio naso, e di confidare nello stellone.