RENZI CONFIDA SOLO NELLO STELLONE
di Giacomo Stucchi
Lo avevamo detto qualche settimana fa in occasione della presentazione della
Legge di stabilità, illustrata peraltro prima alla stampa e poi al Parlamento,
che le previsioni della manovra erano fondate sull'argilla. Adesso, che tale
previsione potrebbe purtroppo avverarsi, il governo corre ai ripari per spiegare
all'opinione pubblica che le eventuali errate previsioni sulla crescita e sul
rapporto debito-Pil sono da imputare alle conseguenze delle azioni terroristiche
in Europa. In realtà, prescindendo dagli eventi drammatici degli ultimi giorni,
c'è una buona dose di approssimazione del governo sulle previsioni sballate; e
speriamo tanto che non siano confermate per non influire sulle tasche dei
contribuenti. I quali, ancora una volta, potrebbero subire le conseguenze di
scelte governative sbagliate. Si è parlato tanto di diminuzione della pressione
fiscale ma Renzi, al di là della propaganda e delle belle parole, non ha mai
spiegato come raggiungere tale obiettivo. L’unico modo per farlo sarebbe stato
quello di una seria politica di revisione della spesa pubblica a livello
centrale, ma su questo fronte il governo Renzi è uno specialista nel fare
orecchio da mercante; e nell’utilizzare male i soldi pubblici impiegandoli, per
esempio, più per salvare alcune banche che non per tutelare piccoli azionisti,
obbligazionisti e correntisti che, in una notte, hanno visto andare in fumo i
risparmi di una vita. La verità è che la spending review rimarrà ancora nel
limbo delle buone intenzioni di questo governo, così come degli altri a trazione
Pd che lo hanno preceduto. Di sicuro, invece, c’è che tra pochi giorni i
contribuenti dovranno mettere mano al loro portafogli per pagare le tasse sulla
casa: l'Imu e la Tasi , che nel 2014 hanno comportato versamenti per ben 25
miliardi di euro, contro i 9 che pesava l'ICI fino al 2011. Le prospettive, per
il 2015, sono di raggiungere e superare la mostruosa cifra di 26 miliardi di
euro. Una montagna di denaro che affluirà nelle casse delle Stato e che sarà
utilizzata da un governo capace di guardare non oltre il proprio naso, e di
confidare nello stellone.
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