Giacomo Stucchi - Senatore Lega Nord Padania -

PENSIERI E IMMAGINI: vi presento il mio blog. Un modo per tenermi in contatto con gli elettori, con gli amici e con tutti coloro che, anche con opinioni diverse dalle mie, desiderano lasciare un loro commento. Grazie.

giovedì, marzo 19, 2015

LE MEDAGLIE CHE NON ESISTONO

di Giacomo Stucchi
In un momento non certo facile per il Paese, dalla strage di Tunisi nella quale hanno perso la vita per mano della follia jihadista anche degli italiani, alle vicende politiche interne che rendono il governo poco credibile agli occhi di un’opinione pubblica sempre più perplessa, l'ultima cosa che serve è eludere la realtà dei fatti, come continua a fare Matteo Renzi. Attaccandosi al petto medaglie che non esistono, come quella relativa a un presunto ruolo del suo esecutivo e del semestre italiano nelle politiche economiche dell’Ue, il presidente del Consiglio ancora una volta cerca di porre rimedio con le parole al grave deficit di fatti concreti che invece caratterizza la sua esperienza di governo. Una carenza che si risconta anche nella politica internazionale nonostante i recenti tentativi di recuperare il tempo perduto sui diversi scenari internazionali, dalla Libia all’Ucraina. Per mesi Renzi si è anche disinteressato degli sbarchi che hanno portato sulle coste del nostro Paese 170mila immigrati, solo nel 2014. Ai quali tra il 1° gennaio ed il 9 marzo 2015 si devono aggiungere ben 68 sbarchi per un totale di 9.117 stranieri giunti nei porti italiani, contro i 5.611 del corrispondente periodo dell’anno scorso. Un problema gravissimo, gestito da tutto il governo, in primis il ministro dell'Interno Alfano, con una disinvoltura davvero preoccupante. Dinanzi a tanta improvvisazione è risibile il tentativo del capo del governo di spacciare per risolutive delle riforme approvate negli ultimi mesi, o ancora in cantiere, i cui effetti nel migliore dei casi saranno tutti da verificare nel medio e nel lungo periodo. Del Jobs act abbiamo già scritto ma su molto altro, a cominciare dal fatto che nel 2015 il nostro tasso di crescita economica sarà dello 0,8%, ovvero la metà di quello dell'eurozona, con un divario dall'Europa in netto aumento, ci sarebbe da smentire la propaganda governativa. Basti pensare alla pressione fiscale da record mondiale, in particolare sulla casa, o ai disoccupati che sono ancora al massimo storico.