Giacomo Stucchi - Senatore Lega Nord Padania -

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mercoledì, settembre 19, 2007

Grillo colpisce e affonda il Partito Democratico

di Giacomo Stucchi

Chi di farsa ferisce di farsa perisce: per una coalizione di Governo che ha trasformato la politica in una boutade, mettendo in piedi un teatrino con attori e replicanti impegnati a fingere di governare mentre, nella realtà, il loro vero obiettivo è il mantenimento del potere, non poteva non nascere un contraltare, rappresentato in questo caso da Beppe Grillo, un comico-capopopolo che muove le sue critiche più feroci al Governo in carica, riscuotendo consensi proprio nell’elettorato dell’Unione.
Si può dire allora che, pesantemente provati dalle conseguenze dell’esperienza del centrosinistra al Governo, l’esasperazione dei cittadini, ha portato alla ribalta nazionale Grillo e le sue frustate alla politica nostrana. E su quanto successo bisogna riflettere.
Risulta infatti singolare che, da un lato, organizzazioni partitiche complesse e dalla struttura capillare (quali sono quelle dei Ds e della Margherita) impieghino mesi e mesi per avviare un presunto processo riformatore, che veda nella nascita del Partito Democratico il momento topico, con l’intento di intercettare il consenso di un elettorato deluso, mentre, dall’altro, un singolo soggetto (che dispone solo di un blog) riesca a radunare decine di migliaia di persone nelle piazze di molte città e dicendo loro di mandare a quel paese i partiti politici, in generale, ma di diffidare, in particolare, di quello nascente nel centrosinistra.
Insomma, dopo le performance di Grillo a Bologna e al Festival dell’Unità, si può dire che il Partito Democratico è stato colpito e affondato. Perché, al di là degli improperi (giusti o sbagliati) all’intera classe politica, quelli di Grillo sono dei veri e propri siluri sganciati all’indirizzo dei vari Fassino e Rutelli, padri fondatori del neonato PD, che rischiano seriamente di vedere agonizzare la loro “creatura” prima ancora di averla messa alla prova elettorale. Sarebbe una caso senza precedenti nella storia. Dopo mesi e mesi di riunioni, comizi, convention, tempo impiegato per dire in giro alla gente che il “nuovo” partito è la risposta a tutti i problemi; dopo le tante lotte intestine tra le classi dirigenti per assicurasi un posto al sole del nuovo schieramento, ecco arrivare il Grillo guastafeste che dice a chiare lettere al popolo del centrosinistra, che questa storia del nuovo partito è una gran presa per i fondelli. Per la verità, anche noi avevamo già espresso da tempo le nostre perplessità ma, per un elettore dell’Unione, un conto sono le critiche dell’avversario politico, che si possono ritenere scontate, diverso è invece sentirsele fare da chi si ritiene vicino alla propria parte politica.
In altre parole Grillo ha messo a nudo ciò che tutti nell’Unione sanno da tempo: il Partito Democratico, con i suoi riti tipici della Prima Repubblica, non è la risposta giusta allo sfascio nel quale quasi sedici mesi di esecutivo Prodi ci hanno portato. E se lo dice lui, che un po’ di centrosinistra se ne intende, noi non abbiamo motivi per non credergli. Sbaglia del resto chi ritiene che il movimento d’opinione che si è creato intorno al comico genovese sia fine a se stesso. Noi non lo abbiamo mai creduto e, infatti, le ultime dichiarazioni del diretto interessato hanno dato il via libera alla presentazione di liste civiche alle prossime elezioni amministrative. Una decisione che nell’immediato non dovrebbe avere conseguenze, dal momento che (per fortuna dell’Unione e ancor di più del PD) non ci sono consultazioni elettorali dietro l’angolo, ma che incredibilmente trova una sponda nel ministro alle Infrastrutture, Antonio Di Pietro, per il quale "invitare gli elettori insoddisfatti a mettersi insieme con delle liste civiche è un'ottima idea”. Per il già malconcio Professore, oltre al danno anche la beffa!
TRATTO DA LA PADANIA DEL 19 SETTEMBRE 2007