Giacomo Stucchi - Senatore Lega Nord Padania -

PENSIERI E IMMAGINI: vi presento il mio blog. Un modo per tenermi in contatto con gli elettori, con gli amici e con tutti coloro che, anche con opinioni diverse dalle mie, desiderano lasciare un loro commento. Grazie.

domenica, novembre 19, 2006

Caliamo un velo pietoso sulla farsa del Governo

di Giacomo Stucchi

Finalmente si pone fine alla farsa di questo dibattito parlamentare sulla Finanziaria 2007. Alla fine il governo ha posto la questione di fiducia sul tutto il provvedimento, atteso che non esistevano più i tempi per la discussione delle centinaia di emendamenti al testo, molti dei quali presentati dalla stessa maggioranza.Cala così il sipario sul più inutile e schizofrenico dibattito parlamentare della storia repubblicana. E non certo per colpa dell’opposizione, anzi. Che questa Finanziaria non sarebbe mai arrivata in porto con un normale voto parlamentare lo avevamo già capito da tempo, ma mai avremmo immaginato tanto incoscienza da parte di un governo che di giorno presentava gli emendamenti in Parlamento e di notte li rimetteva in discussione con nuovi accordi di potere tra i partiti della maggioranza.Una condotta scandalosa che, ripeto, non ha precedenti.La Finanziaria infatti è sempre stata caratterizzata da assalti alla diligenza, che facevano si che si partisse con un testo e si arrivasse poi all’approvazione di un altro, a volte anche molto diverso da quello iniziale. Ma si è sempre trattato di una “normale” prassi parlamentare dove maggioranza e opposizione giocavano le proprie carte. Questa volta invece non è andata così. La stessa maggioranza infatti ha presentato migliaia di emendamenti al testo iniziale, stravolgendo di giorno in giorno tutto e ritornando poi sui suoi passi dopo appena ventiquattro ore. Ciò che è trapelato sui giornali di questo scandaloso dibattito, peraltro celato in parte all’opinione pubblica a causa degli scioperi dei giornalisti indetti dalla Fnsi che hanno sempre “coinciso” coi passaggi salienti in Parlamento, è solo una minima parte di ciò che accaduto in aula. Ecco perché tutte le forze di opposizione, anziché perdersi in inutili polemiche, farebbero bene a spiegare ai cittadini che il governo Prodi è stato tenuto sulla graticola dalla sua stessa maggioranza per settimane e settimane. Che provvedimenti come la tassa di soggiorno, i super bolli per le auto e le moto, i nuovi scaglioni Irpef, le nuove addizionali regionali e comunali, la tassa di successione, e centinaia di altri articoli della Finanziaria, più volte annunciati e poi ritirati, sono stati in questi giorni al centro dello scontro di potere tra la sinistra riformista, Ds e Margherita, e quella radicale, Pdci, Verdi, Rc, per non parlare poi dei fronti di discussione aperti dalle proposte di Radicali e Italia dei Valori, che alla fine non si sono messi d’accordo su nulla. E per questo hanno posto la fiducia, unico modo per scansare possibili imboscate parlamentari. In pratica, con il voto di fiducia sulla Finanziaria il governo dice alla sua maggioranza: o la prendete così com’è o affondiamo tutti. Questo è il grande servizio che il Professore ha reso ai cittadini: una manovra economica tra le più complesse che si ricordino, tanto per le cifre quanto per i singoli provvedimenti che la contraddistinguono (che sino all’ultimo minuto sono rimasti indefiniti), che produrrà una quantità enorme di gettito frutto di una vera e propria estorsione ai cittadini. Ricordate la faccia di Prodi in tv quando nell’ultimo appello agli elettori prima del voto prometteva che una volta tornato a Palazzo Chigi avrebbe dato “la felicità alla gente”, ebbene ecco mantenuta la promessa: felici e gabbati. Ma tutto questo, come recita una famosa canzone, lo “scopriremo solo vivendo”. Già, perché solo le prossime settimane daranno ai cittadini l’esatta percezione della stangata che il presidente del Consiglio, e il suo ministro per l’Economia Padoa Schioppa, hanno riservato per loro. Io non so quando e come, se presto o tardi, questo governo sarà chiamato a rispondere agli elettori delle proprie azioni. Probabile che possa anche non accadere mai, dal momento che il giudizio unanime del Palazzo è che dopo l’approvazione di questa Finanziaria a Prodi venga dato un nuovo ben servito dopo quello del 1998, tuttavia se non il Professore in persona ma qualcuno della coalizione che lo ha sorretto dovrà pure passare dal giudizio dei cittadini. Ebbene, io spero che allora la gente si ricordi di questi giorni di follia al governo; rammenti cosa significa portare la sinistra, compresa quella che incita al comunismo più ortodosso, al governo; faccia mente locale sui dibattiti di queste settimane sulla lotta di classe, su chi è ricco e chi è povero, su chi deve dare e chi deve ricevere dallo Stato, posti in essere da una classe politica che a parole dice di essere democratica ma in realtà, come il lupo, perde il pelo ma non il vizio; e alla fine dica convinta: “che non si ripeta mai più”.

TRATTO DA "LA PADANIA" [Data pubblicazione: 19/11/2006]