Giacomo Stucchi - Senatore Lega Nord Padania -

PENSIERI E IMMAGINI: vi presento il mio blog. Un modo per tenermi in contatto con gli elettori, con gli amici e con tutti coloro che, anche con opinioni diverse dalle mie, desiderano lasciare un loro commento. Grazie.

lunedì, ottobre 16, 2006

COME ESORCIZZARE L’INCIUCIO

di Giacomo Stucchi
In quel che resta della Cdl si discute se sia opportuno o meno scendere in piazza a fianco dei cittadini per manifestare contro questa Finanziaria. Non è un fatto di poco conto. La partecipazione o meno alla protesta, al di là delle sue modalità, potrebbe infatti essere indicativa per capire che cosa accadrà nell’immediato futuro, tanto nei rapporti tra i partiti di opposizione quanto in quelli tra quest’ultimi e la maggioranza. Cerchiamo di capire perché. Che Prodi e il suo governo non arriveranno alla fine della legislatura, e forse neppure a quella dell’anno, è un fatto che tutti nel mondo politico, tanto a destra quanto a sinistra, danno ormai per assodato. Le incognite sulla Finanziaria, il cui dibattito in Parlamento al momento sembra un dialogo tra sordi; i litigi tra i ministri, come quelli tra Mastella e Di Pietro, che provocano una perenne fibrillazione nell’esecutivo; lo stress del numero legale, che al Senato sta logorando l’Ulivo e in primis il suo capogruppo Anna Finocchiaro; il malumore che i provvedimenti del governo hanno suscitato nell’opinione pubblica, trasformando l’insofferenza dei cittadini da latente a fiume in piena, fanno ritenere che ce ne sia abbastanza per scommettere non “se” ma su “come” e “quando” cadrà il secondo governo Prodi. Un evento che tuttavia non si può ritenere immediato per una circostanza molto semplice, che è poi l’unica che fa rimanere il Professore in sella: la mancanza di un alternativa. Sino a che il quadro politico continua ad essere caratterizzato dall’attuale confusione (che vede da un lato il maggior partito dell’opposizione, Forza Italia, arroccato sulle sue posizioni e dall’altro i maggiori protagonisti della maggioranza, Ds e Margherita, guardarsi in cagnesco per evitare di fregarsi a vicenda) il presidente del Consiglio ha gioco facile a restare lì dov’è ancora per un po’. Ma c’è dell’altro che in questo momento dovrebbe preoccupare tutti coloro che hanno a cuore le sorti della democrazia e della libertà. L’accelerazione di Palazzo Chigi sulla controriforma del sistema radiotelevisivo non mira di certo a realizzare un maggiore pluralismo nell’informazione, tanto invocato sia dal precedente che dall’attuale presidente della Repubblica, ma ha in realtà un triplice obiettivo: primo, minacciare Berlusconi e costringerlo a trattare sulla Finanziaria; secondo, distogliere l’attenzione dell’opinione pubblica sia dall’affaire Telecom sia dall’angoscia provocata dall’introduzione delle nuove tasse; terzo, compattare la maggioranza sull’unico tema possibile: l’antiberlusconismo. Dio non voglia che la prudenza manifestata in molte occasioni dai maggiori esponenti di Forza Italia, sulla opportunità o meno di scendere in piazza per protestare contro le misure del ministro per l’Economia Tommaso Padoa Schioppa, sia dettata proprio dalle ragioni di cui sopra. Perchè, se da un lato è condivisibile il parere di chi suggerisce di provare a cambiare la manovra in Parlamento prima di scendere in piazza (a tal fine la Lega Nord, per salvaguardare i cittadini e le imprese della Padania da un salasso certo, ha già presentato i suoi emendamenti); dall’altro lato, bisogna prendere atto che, in primo luogo, numerose rappresentanze di categorie, e con esse il Carroccio, sono già scese in strada per protestare contro il governo Prodi senza aspettare che i partiti decidessero cosa fare; in secondo luogo, è verosimile che alla fine la Finanziaria andrà in porto così com’è grazie al voto di fiducia. Unico modo per mettere al riparo il governo Prodi da possibili turbolenze parlamentari che potrebbero farlo cadere in picchiata. Ecco perché, nel centrodestra, non bisogna ancora tergiversare nel decidere quale strada prendere per contrastare questa sciagurata manovra finanziaria e tutte le sue nefaste conseguenze per le tasche dei cittadini. Forse bisognerebbe anche che alcuni nell’opposizione imparino una volta per tutte ad esorcizzare ogni ipotesi di inciucio, oppure si decidano ad uscire allo scoperto e dichiarino all’opinione pubblica quali siano le loro reali intenzioni. La Lega, come sempre, sta dalla parte dei popoli del Nord. Che ne hanno abbastanza di uno Stato centralista che chiede sempre nuovi sacrifici, in nome di un futuro migliore che non arriva mai, e di quella classe politica camaleontica che non perde mai il vizio di fregare i cittadini.