SE VINCE IL SI' SAREMO ANCORA LO ZERBINO DELL'UE
di Giacomo Stucchi
Non essendo riusciti Renzi e Boschi a convincere i cittadini della bontà
della loro “schiforma”, intervengono adesso gli opinionisti contigui al
governo a tentare di persuadere gli elettori. La loro tesi è che se vincesse
il No si indebolirebbe il nostro Paese in Europa. Un’affermazione che, se non
fosse per la serietà delle sue implicazioni, saprebbe tanto di barzelletta. Con
il governo in carica, infatti, il nostro Paese è già debole in Europa,
essendosi totalmente assoggettato a tutti i suoi diktat e facendo soltanto
finta di ribellarsi per conquistare qualche voto in più alla vigilia
dell'importante appuntamento referendario. La verità è che Renzi a Bruxelles
conta davvero poco. Basta pensare, solo per citare l’ultimo caso, allo
schiaffone avuto dal premier con la promozione del vice direttore-generale del
Dipartimento Migrazione e Affari Interni Ue. Si tratta di un funzionario, Simon
Mordue, il cui nome dice poco all’opinione pubblica ma che, essendo di
nazionalità britannica, di un Paese cioè che sta per uscire dall'Ue, la dice
lunga su quale sia la considerazione che la Commissione Europea ha dell’attuale
inquilino di Palazzo Chigi. Ovviamente non si discute sulla persona scelta a
ricoprire quel ruolo ma su come, ancora una volta, l’esecutivo non sia
riuscito a imporre in sede comunitaria una posizione a noi più favorevole; e
direi anche più logica. Infatti, se è vero, com’è vero, che le nostre coste
sono l’approdo di migliaia e migliaia di immigrati, sarebbe stato opportuno che
a occuparsi di questi temi ci fosse stato un funzionario italiano. Questa
circostanza, unitamente al botta e risposta sulla manovra economica, sulla quale
peraltro l‘Ue sta solo aspettando che passi il 4 dicembre per dire fino in
fondo come la pensa sui nostri conti pubblici, dimostrano la scarsa
considerazione che il governo Renzi ha in Europa. Se vince il Sì, quindi, oltre
ad avere una pessima riforma costituzionale, che non risolve nemmeno uno dei
tanti problemi sul tappeto, continueremo ad avere un governo zerbino dell’Unione
europea e delle sue imposizioni. Una ragione in più, quindi, per votare No e per
cercare di convincere gli indecisi a fare lo stesso.
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