RENZI CERCA LO SCONTRO PER SALVARE LA "SCHIFORMA"
di Giacomo Stucchi
A pochi giorni dalla fine di una lunghissima campagna elettorale referendaria
tra le più divisive di sempre, soprattutto per volontà di Renzi, il principale
argomento a favore del Sì è sempre lo stesso: se vince il No cade il governo.
Una conseguenza che, considerato i pessimi risultati a più di mille giorni
dall'insediamento del segretario del Pd a Palazzo Chigi, sia sul piano economico
sia su quello delle riforme e del loro effetto in generale, non sarebbe di certo
la cosa più grave. Ma, conseguenze politiche a parte, la verità è che il
premier in questa campagna elettorale non ha mai voluto un serio dibattito sul
merito della riforma, preferendo invece di gran lunga la polemica politica. Al
presidente del Consiglio, infatti, è più congeniale parlare di “accozzaglia”
sul fonte del No, che sostenere un serio dibattito sui contenuti con chi non la
pensa come lui. La sensazione, però, è che non si tratti solo di un’attitudine
ma di una precisa strategia che miri a spostare l’attenzione sullo scontro
politico, piuttosto che sui temi di una riforma dallo scarso appeal
sull’opinione pubblica. Coadiuvato da una straordinaria potenza di fuoco sul
fronte della comunicazione, che spazia da un servizio pubblico televisivo a dir
poco accondiscendente, all’utilizzo spregiudicato della sua posizione di premier
che gira il Paese promettendo ai cittadini tutto e il suo contrario, Renzi tenta
di screditare il fronte del No evidenziandone la sua eterogeneità politica. Ma
chi vota No alla “schiforma” Renzi-Boschi non lo fa perché pensa che quello
stesso fronte possa poi diventare coalizione di governo, ma solo per
scongiurare che il nostro Paese abbia una Carta costituzionale pasticciata e
foriera di molte conflittualità istituzionali, oltre che pericolosa se abbinata
all'Italicum. Il fatto che sul fronte del No si siano aggregate tante forze
politiche e sociali, anche molte diverse fra loro, non deve scandalizzare
nessuno perché stiamo parlando della Costituzione; cioè di quell’insieme di
norme, condivise da tutti, che valgono a prescindere dallo scontro
politico.
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