Giacomo Stucchi - Senatore Lega Nord Padania -

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martedì, novembre 22, 2016

RENZI CERCA LO SCONTRO PER SALVARE LA "SCHIFORMA"

di Giacomo Stucchi

A pochi giorni dalla fine di una lunghissima campagna elettorale referendaria tra le più divisive di sempre, soprattutto per volontà di Renzi, il principale argomento a favore del Sì è sempre lo stesso: se vince il No cade il governo. Una conseguenza che, considerato i pessimi risultati a più di mille giorni dall'insediamento del segretario del Pd a Palazzo Chigi, sia sul piano economico sia su quello delle riforme e del loro effetto in generale, non sarebbe di certo la cosa più grave. Ma, conseguenze politiche a parte, la verità è che il premier in questa campagna elettorale non ha mai voluto un serio dibattito sul merito della riforma, preferendo invece di gran lunga la polemica politica. Al presidente del Consiglio, infatti, è più congeniale parlare di “accozzaglia” sul fonte del No, che sostenere un serio dibattito sui contenuti con chi non la pensa come lui. La sensazione, però, è che non si tratti solo di un’attitudine ma di una precisa strategia che miri a spostare l’attenzione sullo scontro politico, piuttosto che sui temi di una riforma dallo scarso appeal sull’opinione pubblica. Coadiuvato da una straordinaria potenza di fuoco sul fronte della comunicazione, che spazia da un servizio pubblico televisivo a dir poco accondiscendente, all’utilizzo spregiudicato della sua posizione di premier che gira il Paese promettendo ai cittadini tutto e il suo contrario, Renzi tenta di screditare il fronte del No evidenziandone la sua eterogeneità politica. Ma chi vota No alla “schiforma” Renzi-Boschi non lo fa perché pensa che quello stesso fronte possa poi diventare coalizione di governo, ma solo per scongiurare che il nostro Paese abbia una Carta costituzionale pasticciata e foriera di molte conflittualità istituzionali, oltre che pericolosa se abbinata all'Italicum. Il fatto che sul fronte del No si siano aggregate tante forze politiche e sociali, anche molte diverse fra loro, non deve scandalizzare nessuno perché stiamo parlando della Costituzione; cioè di quell’insieme di norme, condivise da tutti, che valgono a prescindere dallo scontro politico.