CON RENZI AL GOVERNO VANNO VIA I GIOVANI E I PENSIONATI, MA ARRIVANO GLI IMMIGRATI
di Giacomo Stucchi
Dello scandalo petrolio non è certo il
gossip che ci interessa, mentre i risvolti giudiziari sono di stretta
pertinenza dei magistrati che se ne stanno occupando, ma è il dato politico a
preoccuparci. Lo Sviluppo economico è un dicastero chiave per il nostro sistema
produttivo e certo meritata una guida accorta e, soprattutto,
orientata a soddisfare le reali esigenze del Paese. Il premier, visto il montare
dello scandalo, cerca quindi di correre ai ripari per risalire la china. Ma la
sua visita a Napoli non è stata tra le più felici, il piano della banda larga sa
tanto di propaganda e sulla nuova promessa di un altro bonus di ottanta euro da
elargire ai pensionati e' scontro nel governo che sembrerebbe essersela già
rimangiata; e meno male, perché se davvero fosse posta in essere di certo
sarebbe finanziata in deficit e quindi con nuovi debiti dello Stato. La verità è
che con Renzi al governo il nostro Paese e' sempre meno vivibile
per i suoi cittadini, giovani o anziani che siano, mentre continua ad accogliere
e assistere migliaia di immigrati. I giovani, infatti, non ci pensano due volte
ad andar via, visto che trovare un lavoro degno di questo nome è davvero
un’impresa. Ridotti gli incentivi del Jobs Act, infatti, a gennaio e febbraio di
quest’anno il flusso delle assunzioni ha avuto una brusca frenata, perché
l’esenzione dal versamento dei contributi non è più totale per i primi 3 anni di
lavoro ma è stata portata al 40% e solo per i primi 2 anni. A gennaio i
contratti stabili sono perciò calati del 39,5%. Con queste prospettive ai
giovani quindi non resta che andar via; e si tratta sia di un’emigrazione “di
qualità”, fatta in primis di laureati, ma anche di molti ragazzi disposti a fare
di tutto, anche i camerieri o i lavapiatti. Vanno via, però, anche i pensionati
alla ricerca di un luogo dove il loro reddito consenta di vivere dignitosamente.
Dalle Canarie al Portogallo, sono diversi i Paesi che offrono questa
opportunità. I pensionati, se possono, vanno via anche perché il nostro sistema
fiscale, al contrario di altri in Europa e non solo, equipara il loro reddito
pensionistico a un normale reddito da lavoro e quindi la tassazione viene
calcolata sulla base delle aliquote. Altro che ripresa!
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