SULLA SICUREZZA NIENTE E' PIU' COME PRIMA
di Giacomo Stucchi
La sicurezza oggi deve fare i conti con un nemico reale che va combattuto,
sia a livello simmetrico che asimmetrico. Quindi con “offensive”, come se fosse
una vera contrapposizione bellica, ma anche con un'azione di prevenzione delle
azioni asimmetriche, che sono poi gli attentati. Purtroppo, invece, a livello
europeo si discute ancora sulla necessità di un maggiore coordinamento tra
l'intelligence e le forze di sicurezza, mentre il governo Renzi insiste con gli
investimenti sulla cultura che, ancorché lodevoli, non possono certo risolvere
il problema della sicurezza. A cominciare dai ghetti delle nostre città dove
vivono persone che non parlano la nostra lingua e non conoscono e rispettano la
nostra legge. Non sono bastati gli attentati di Madrid, Londra Parigi e adesso
anche quelli di Bruxelles, per convincere chi di dovere a cambiare atteggiamento
per tutelare gli interessi e la sicurezza di tutti. In questa grave lacuna il
fondamentalismo islamico si è incuneato e minaccia ora, dall'interno delle
nostre comunità, l'incolumità stessa dei cittadini europei. Che, certo, non
possono essere costretti a stravolgere le loro abitudini o cambiare lo stile di
vita per paura degli atti terroristici. Questo piuttosto è l'obiettivo di Daesh,
che ci vuole imporre con la paura una sorta di impossibilità di vivere. Bisogna
fare quel che si è sempre fatto, magari con maggiore attenzione e segnalando
alle forze dell'ordine ogni cosa sospetta. Non di certo come in Belgio, però,
dove i troppi errori commessi sul piano delle sicurezza sono costati la vita a
molte persone. Una defaillance inammissibile che non può più ripetersi. Così
come è davvero inaccettabile che l’Europa non sappia porre un freno a questa
deriva stragista e perda tempo prezioso persino per attuare il regolamento sullo
scambio dei dati sui biglietti aerei. Su questo tipo di integrazione europea
sono direttamente i governi a doverne rispondere e non gli organi comunitari,
spetta alle cancellerie trovare il modo di far si che l'Europa non sia un
terreno fertile per Daesh. Speriamo, quindi, di non assistere all'ennesimo
inutile vertice europeo ma che ci sia qualcosa di più concreto.
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