QUEI DOSSIER IRRISOLTI CHE DESTANO PREOCCUPAZIONE
di Giacomo
Stucchi
A dispetto della
propaganda renziana che narra di un Paese rinvigorito dall'azione di governo,
sia nella politica interna sia in quella estera, in realtà è proprio sui
dossier internazionali che l’azione del governo appare più deficitaria. Dalla
vicenda dei fucilieri di Marina, ereditata dall’esecutivo precedente ma che il
governo a più di due anni dal suo insediamento non è ancora stato in grado di
risolvere, al caso di Giulio Regeni, con l’intollerabile stillicidio di bugie
da parte delle autorità egiziane che denotano anche una scarsa considerazione
di quel governo per la leadership di casa nostra, dalla questione dei flussi
migratori allo scenario libico, l’inerzia del governo desta preoccupazione.
Che diventa allarme dinanzi alle cifre degli sbarchi che nei primi mesi
dell'anno sono già da record; e che non potranno che aumentare visto che sono
centinaia di migliaia le persone dall’altra parte del Mediterraneo pronte a
partire. L'arrivo della bella stagione e la chiusura della rotta balcanica
hanno consentito, come ampiamente prevedibile, che in poco tempo il tratto di
Mediterraneo che separa le nostre coste dal Nord Africa fosse attraversato da
numerose imbarcazioni con a bordo migliaia di immigrati. Il loro numero diventa
sempre più rilevante e, parallelamente, aumentano le difficoltà delle nostre
strutture di accoglienza già messe a dura prova a causa di un’inconcludente
politica dell’Ue che abbandona al suo destino gli Stati rivieraschi, salvo poi
elargire loro risorse economiche insignificanti. Queste persone scappano tutte
dalla guerra e quindi godono tutte dello status di rifugiati? Chiaramente no, ma
il punto è che una volta entrati nel nostro Paese dobbiamo accertare la loro
identità e il loro status e per farlo, purtroppo, si impiegano molti mesi. Cosa
facciamo, allora, li accogliamo tutti? Magari in ossequio al quel falso buonismo
della sinistra che sull’immigrazione fa la politica dello struzzo? La
drammaticità di una situazione che sta sfuggendo di mano è chiara a tutte le
persone di buon senso, tranne che al presidente del Consiglio e al suo
governo.
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