CON LA POLITICA DEL GAMBERO DI RENZI NON SI VA DA NESSUNA PARTE
di Giacomo Stucchi
Doveva essere un periodo tranquillo, quello del presidente del Consiglio,
verso una primavera elettorale caratterizzata dal referendum delle trivelle e da
una tornata amministrativa che limitasse il più possibile i danni per il Pd; e
invece non sta andando così. I mesi che precedono il redde rationem di autunno,
con la consultazione referendaria sulla riforma costituzionale, all’esito
della quale Renzi ha peraltro legato il suo stesso destino politico, potrebbero
infatti rivelarsi esiziali per il governo. Soprattutto perché manca
all’esecutivo un “fatturato”, con un sostanzioso segno più, da presentare agli
elettori. L’economia langue e le misure adottate da Palazzo Chigi, in
particolare su decontribuzione alle imprese che assumono e bonus ad alcune
categorie di contribuenti, si sono rivelate effimere sul piano della ripresa
economica e dell’occupazione ma molto “pesanti” per le casse dello Stato. I
provvedimenti adottati, infatti, costano molti miliardi ma rendono meno di
quanto previsto. Sicché se dovessimo rappresentare in qualche modo la politica
economica del governo lo faremmo accostandola al passo del gambero: un passetto
avanti e due indietro. In questo quadro la vicenda del petrolio in Basilicata,
che ha portato alle dimissioni dell’ex ministra Guidi, si sta rivelando molto
complicata per l'esecutivo. L’impressione è che questa volta, per venirne fuori,
non basteranno le solite apparizioni in televisione di Renzi e della sua
ministra Boschi, ma ci vorrà molto di più per convincere l’opinione pubblica
del buon operato del governo. Al di là della vicenda giudiziaria, sulla quale
non possiamo che attendere il lavoro della magistratura, che peraltro ha già
smentito coi fatti le parole del premier che l’aveva criticata per non andare
mai a sentenza, a pesare sul piano politico sono le parole di alcuni esponenti
dello stesso Pd, a cominciare dal governatore della Puglia Michele Emiliano, che
la dicono lunga sulla pessima aria che tira dalle parti del maggior partito
dell’alleanza di governo.
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