L'UE TRATTA CON LA TURCHIA COME FOSSE A UN SUK
di Giacomo Stucchi
Mentre il premier Renzi regala ai suoi colleghi europei una copia del dvd di
Fuocoammare, il film di Gianfranco Rosi sui migranti, la Turchia va avanti con
il suo ricatto all’Ue e tiene sotto scacco gli Stati membri. Infatti, dopo ore e
ore di incontri, i capi di Stato e di governo dell'Unione europea hanno deciso
soltanto di continuare a negoziare nei prossimi giorni sulle proposte del
premier turco Ahmet Davutoglu per arrivare a un accordo sulla gestione comune
dell'emergenza profughi. L’impressione, però, è che Ankara intenda trarre più di
un vantaggio dalla crisi dei migranti: di natura politica, obbligando l’Ue ad
accelerare sull’ingresso della Turchia nell’Unione, ma anche economica cercando
di ottenere ulteriori finanziamenti, altri tre miliardi oltre ai tre già
previsti. Dinanzi a tanta spregiudicatezza dei turchi la sensazione è che l’Ue,
gigante economico ma nano politico e militare, porti avanti le trattative con la
Turchia come un turista occidentale farebbe a un suk arabo per l’acquisto di un
tappeto. Ciò che inoltre non sembra essere ben chiaro ad alcuni leader europei
è che, oltre a subire il ricatto della Turchia, se non si difendono le
frontiere esterne dell'Unione, diventa una lotta tra Stati per la difesa di
quelle interne. Non so se questo sia il vero obiettivo dei turchi per mettere in
difficoltà l'Europa ma, di certo, nulla esclude che dando adesso dei soldi alla
Turchia questa in futuro non ne chiederà degli altri. Tra i punti oggetto di
trattativa ci sono poi quello di far rientrare, a spese dell'UE, tutti i nuovi
migranti irregolari che hanno compiuto la traversata dalla Turchia alle isole
greche; far sì che, per ogni siriano che la Turchia riammette dalle isole
greche, un altro siriano sia reinsediato dalla Turchia negli Stati membri
dell'UE, nel quadro degli impegni esistenti; e accelerare l'attuazione della
tabella di marcia per la liberalizzazione dei visti con tutti gli Stati membri
in vista della soppressione dell'obbligo del visto per i cittadini turchi al più
tardi entro la fine del giugno 2016. Ora, chi può escludere del tutto la
possibilità che la Turchia abbia rilasciato il passaporto non solo a siriani
pacifici e per bene ma anche a qualche soggetto poco raccomandabile, che è
meglio rimanga fuori dall’Ue?
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