CON IL GOVERNO RENZI ECONOMIA FERMA AL PALO E SERVIZI INEFFICIENTI
di Giacomo Stucchi
L'Ocse rivede al ribasso le sue stime per il Pil italiano per il 2016,
prevedendo una crescita all'1%, 0,4 punti percentuali in meno rispetto
all'outlook di novembre; e sembra una conferma di quanto da tempo sosteniamo
circa l’andamento dell’economia reale. Non occorrevano infatti le stime
dell’Ocse per accorgersi che il governo Renzi, dopo tanto blaterare sulla
necessità di politiche economiche improntate alla crescita, non ha poi fatto
nulla di concreto per favorirla davvero. Negli ultimi due anni infatti,
contrariamente a quanto afferma la propaganda governativa, i dati reali dicono
che ad aumentare sono stati solo il debito pubblico e la pressione fiscale.
Altro fallimento è poi quello evidenziato dal presidente della Corte dei Conti
Raffaele Squitieri che, all'inaugurazione dell'anno giudiziario, ha definito
i tagli alla spesa pubblica “inefficaci e inefficienti” con ricadute “solo sui
cittadini, che si ritrovano con meno servizi”; una bocciatura secca, insomma,
della spending review sin qui adottata dal governo Renzi. E non possono essere
certo i dati sull'occupazione forniti dall'Inps a cambiare le carte in tavola;
perché il saldo positivo tra nuovi contratti di lavoro firmati e rapporti chiusi
non corrisponde necessariamente ad altrettanti nuovi lavoratori, visto che la
stessa persona può essere stata titolare di più contratti. D’altra parte, a dire
come stanno realmente le cose, è l’andamento dell’economia reale che, purtroppo,
registra un calo della produzione industriale ma anche dei consumi fermi al
palo. Segno evidente che non sono poi tantissime le persone che nell'ultimo anno
hanno avuto un contratto di lavoro; e comunque chi lo ha trovato ha sempre la
paura di perderlo a breve. Ne deriva, quindi, uno stato di incertezza che non
consente alle famiglie di incrementare i consumi e alle imprese di fare
investimenti.
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