Giacomo Stucchi - Senatore Lega Nord Padania -

PENSIERI E IMMAGINI: vi presento il mio blog. Un modo per tenermi in contatto con gli elettori, con gli amici e con tutti coloro che, anche con opinioni diverse dalle mie, desiderano lasciare un loro commento. Grazie.

martedì, marzo 24, 2015

LA DERIVA DELL'INCONCLUENZA

di Giacomo Stucchi
Il rischio che si potrebbe correre nell’attuale quadro politico non è la deriva autoritaria paventata da alcuni ma l’inconcludenza. Sul lavoro, con un provvedimento qual è il Jobs Act che pare stia già producendo più trasformazioni di contratto di lavoro (in specie dalle collaborazioni coordinate all’assunzione a tempo indeterminato a tutele crescenti) che non nuovi posti di lavoro; sulla scuola, con la più grossa delle promesse di Renzi che probabilmente non sarà mantenuta e che riguarda l’assunzione di oltre centomila precari; sulla sicurezza, che dopo mesi di sottovalutazione del governo delle evoluzioni degli scenari internazionali ci porta oggi a una affannosa rincorsa, strategica e militare, per recuperare il tempo perduto; sul fisco, che non ha visto diminuire nemmeno di un euro la pesante tassazione sulla casa ma ha provveduto a un’applicazione generalizzata e discriminatoria' dell'Imu agricola. Una tassa particolarmente odiosa che, secondo una sentenza delle Corte Suprema di Cassazione, dovrebbe essere pagata addirittura dai gestori degli impianti di risalita delle stazioni sciistiche. Insomma, sono queste alcune tra le tante paure dei cittadini, altro che deriva autoritaria. Un timore, quest’ultimo, che se esistesse davvero sarebbe solo funzionale al soddisfacimento della vanagloria di un premier che pensa di poter risolvere tutto concentrando poteri e ministeri nelle sue mani. A tal proposito è sospetta la genericità temporale con la quale si è detto che il premier terrà l’interim del ministero delle Infrastrutture per un pò. Vedremo se questo riferimento temporale sarà meglio precisato nell’immediato futuro o se invece i giorni diventeranno settimane e poi mesi. Un’occasione troppo ghiotta per il presidente del Consiglio, che potrebbe utilizzare tale periodo per svuotare la struttura ministeriale dei suoi centri decisionali e portarli nell’alveo del controllo diretto di Palazzo Chigi.