Giacomo Stucchi - Senatore Lega Nord Padania -

PENSIERI E IMMAGINI: vi presento il mio blog. Un modo per tenermi in contatto con gli elettori, con gli amici e con tutti coloro che, anche con opinioni diverse dalle mie, desiderano lasciare un loro commento. Grazie.

martedì, marzo 11, 2014

RENZI E LA POLITICA DELLO SPOT

di Giacomo Stucchi

Il dibattito alla Camera dei Deputati sulla nuova legge elettorale ha dimostrato, qualora ce ne fosse ancora bisogno, che il partito azionista di maggioranza del governo non ha per niente le idee chiare su dove portare il Paese. Quote rosa, voto di preferenza o quant’altro, sono solo foglie di fico utili a nascondere le profonde divisioni che allignano nel Pd e che non possono essere che foriere di guai. L’Italicum, al momento, non garantisce né governabilità, né rappresentatività. Si  tratta solo di uno spot che serve a  magnificare la presunta efficienza del giovane premier alla guida del governo. In realtà Renzi potrà pure esibire il trofeo della nuova legge elettorale agli occhi dell’opinione pubblica, peraltro  sempre più perplessa per le modalità e  le fumosità dell’azione di governo, ma di certo non avrà reso un buon servizio ai cittadini. Al Senato si riproporranno con maggiore vitalità le divisioni e le contraddizioni di un partito che non ha mai cessato di celebrare il suo congresso, facendone pagare gli altissimi costi, in termini politici, sociali ed economici, alle famiglie e alle imprese. Dopo lo spot sulla nuova legge elettorale (che al momento come unica conseguenza pratica avrà quella di determinare un sistema di voto alla Camera e un altro al Senato) sarà la volta delle misure economiche. Sino ad oggi su questo fronte il premier, ad eccezione di qualche applauso ad effetto nella trasmissione televisiva del compiacente Fabio Fazio,  è riuscito nella straordinaria impresa di mettersi tutti contro: dalla Confindustria alla gran parte dei sindacati, da numerosi  esponenti politici ad alcuni del suo stesso partito o facenti parte dell’ex governo Letta. In pillole, e stando a quanto annunciato sino a questo momento,  il punto è che il  governo  Renzi dovrebbe tagliare 10 miliardi di euro di spese che andrebbero a compensare una riduzione di pari importo della pressione fiscale. Se questo avverrà sul fronte dell’Irpef o dell’Irap al momento non si sa, di certo però, nell’una o nell’altra ipotesi, ci sarà una coperta troppo corta che non permetterà di accontentare tutti. Ma poco importa perché, nel frattempo, l’ennesimo spot di Renzi avrà comunque avuto il suo effetto.