Giacomo Stucchi - Senatore Lega Nord Padania -

PENSIERI E IMMAGINI: vi presento il mio blog. Un modo per tenermi in contatto con gli elettori, con gli amici e con tutti coloro che, anche con opinioni diverse dalle mie, desiderano lasciare un loro commento. Grazie.

venerdì, dicembre 14, 2007

PERSE DI VISTA LE VERE PRIORITA’

di Giacomo Stucchi
E’ un intreccio perverso quello che si sta venendo a creare nel dibattito politico tra la nuova legge elettorale, l’incombere della consultazione referendaria e le scadenze legislative, prima fra tutte quella della Finanziaria. Su questo fronte il Governo ha deciso di porre alla Camera la questione di fiducia su tre maxiemendamenti, che incidono sul testo del disegno di legge finanziaria, e su parte del lavoro svolto in Commissione. E’ l’ennesimo esproprio delle funzioni legislative dei parlamentari, ai quali non viene concessa alcuna possibilità di emendare l’importante provvedimento. Ancora una volta lo strumento della fiducia viene utilizzato da Palazzo Chigi per eludere il dibattito nelle Assemblee e schivare i possibili ostacoli che la sua stessa maggioranza gli pone. I lavori in aula si intrecciano, però, con quanto accade fuori dal Palazzo. Veltroni vorrebbe la mani libere per mettersi d’accordo con Berlusconi su un sistema di voto che sia ad entrambi congeniale, ma non può farlo senza far subire contraccolpi al Governo da parte degli alleati del centro e della sinistra radicale. D'altronde l’ipotesi di legge elettorale attualmente sul tappeto, la proposta Bianco, farebbe quasi tabula rasa delle formazioni medio piccole favorendo, sia nella quota maggioritaria che in quella proporzionale, i partiti più grossi. Siamo tutti d’accordo che è necessaria una minor frammentazione del quadro politico, così come è indispensabile mettere i governi nelle condizioni di durare, ma il proliferare del numero dei partiti non è dipeso solo dalla legge elettorale vigente ma anche dai regolamenti parlamentari che quasi favoriscono la frammentazione dei gruppi anziché impedirla. Il presidente Casini ha detto che tra i leader del Pd e del neo partito del Popolo della libertà c’è un “patto scellerato”, che mira ad impedire ai rappresentati delle componenti minori di entrare in Parlamento. Lo scopo, sempre secondo Casini, è quello di giocarsi tutto in due: uno vince e l’altro perde. Non so se le cose stiano in questo modo. Certo è che se si fosse affrontato il problema della nuova legge elettorale per tempo, come da mesi ha continuato a chiedere la Lega Nord, oggi non saremmo tutti messi alle strette dalle scadenze impellenti. Con il referendum alle porte, sembra che non ci sia più il tempo di fare nulla. Ma non è così. Il Parlamento è sovrano e può decidere nei tempi e nei modi che ritiene più opportuni. L’importante è, però, fare una buona legge che non miri a fregare nessuno. Il sistema delle coalizioni, pur con tutti i suoi difetti, ha permesso l’alternanza tra due schieramenti che sono rimasti al governo per tutta la durata della legislatura. Non è la legge elettorale il solo problema. Gli ultimi anni di esperienza politica hanno insegnato, infatti, che ciò che necessita di essere ammodernata è la procedura di formazione delle leggi, il sistema del bicameralismo perfetto, l’eccessivo numero dei parlamentari. Sono queste alcune delle riforme che più necessitano al sistema per diventare veramente efficiente, per poter competere con le altre democrazie occidentali che hanno tempi decisionali inferiori a quelli di casa nostra.