LEGGE ELETTORALE ANCORA IN ALTO MARE
di Giacomo Stucchi
Anche grazie a Matteo Renzi
e al Pd avere una nuova legge elettorale sembra essere diventato un vero
problema. Non solo a causa delle
distanze tra le diverse posizioni in campo, ma anche per i continui tira e
molla che il segretario del Pd continua a fare, probabilmente anche per nascondere le divisioni interne al suo
stesso partito. Una situazione di stallo dovuta sopratuttuo alle mosse del partito di
maggioranza relativa, che ha tentato di dare un colpo al cerchio, il M5S, e uno
alla botte, Forza Italia. Vedremo
poi cosa accadrà in commissione Affari costituzionali e in Aula a partire dal
29 maggio.
La sensazione, però, è che mesi di discussioni e tattica non siano
bastati ai partiti, che in Parlamento hanno i numeri per determinare qualsiasi
risultato, per venire fuori da questa
situazione e mettere il Paese nelle condizioni di avere una buona legge
elettorale. Avremmo sperato che Renzi
si fosse davvero convinto della necessità di risolvere a breve il problema di
un nuovo sistema di voto, cosa peraltro difficile da realizzare senza un
accordo in Parlamento quanto più condiviso possibile, ma per il momento i fatti
sembrano dire il contrario. Per cui,
dopo cinque mesi di chiacchiere, il
rischio concreto è quello di tornare al punto di partenza e non arrivare a nulla. Sarebbe stato più
logico allora, come chiedeva la Lega Nord, andare a votare subito e almeno
avremmo evitato il governo fotocopia Gentiloni.
Se il nuovo corso del segretario del Pd è quello che si registra in queste ore siamo messi davvero molto male. Altro che sondaggi favorevoli per il Pd, Matteo Renzi ben presto scoprirà che vincere le elezioni Politiche, cosa che non ha mai fatto, non è la stessa cosa che sbaragliare gli avversari nelle primarie del suo partito.
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