COSA CELANO I PROVVEDIMENTI ECONOMICI VARATI DAL GOVERNO GENTILONI
di Giacomo Stucchi
Si scrivono Def e manovrina ma si leggono "probabile inganno". E' questa la migliore
sintesi per rendere bene l’idea di cosa dobbiamo aspettarci dai provvedimenti
economici varati dal governo alla vigilia delle festività pasquali. Dalle parti
di Palazzo Chigi continuano a parlare di incentivi alla crescita ma la realtà è
un'altra.
Basti pensare all’estensione dello split payment (ovvero il
pagamento dell'Iva direttamente all'Erario da parte dell'ente pubblico) che
dal 1° luglio 2017 varrà anche per i professionisti che
eseguono prestazioni nei confronti della Pubblica Amministrazione. Costoro
incasseranno solo l’imponibile, mentre l'Iva sarà versata all'Erario dalla
stessa pubblica amministrazione, invece che al fornitore. In parole povere si
cerca di far versare direttamente l’Iva dai soggetti pubblici che ricevono beni
e servizi pur di raschiare il fondo del barile dei conti pubblici. Se, per un
verso, infatti, questo dovrebbe comportare un aumento del gettito Iva di almeno
1,2 miliardi, dall'altro verso, la conseguenza sarà di togliere ai fornitori e
professionisti liquidità e Iva a credito, in molti casi indispensabili per
andare avanti e sopravvivere a una pressione fiscale divenuta
insopportabile.
Altro che crescita, qui siamo al ko! E non è finita. Perché nella cosiddetta
manovrina, cresciuta strada facendo nei contenuti, hanno messo un pò di tutto.
Grazie alla formula – “salvo intese” – con la quale il decreto è stato
approvato dentro il testo sono finite norme di ogni tipo: dalle piste ciclabili
all’Iva, dall’Anas ai mondiali di golf, dalle auto elettriche alla stadio della
Roma. Insomma, più che la correzione dei conti chiesta da Bruxelles, si tratta
del solito decreto omnibus, una specialità dei governi a guida
Pd.
Se poi a tutto questo aggiungiamo le dichiarazioni del ministro del
Tesoro, Pier Carlo
Padoan, che nei giorni scorsi ha
considerato l’aumento dell’Iva come qualcosa di più di una semplice ipotesi
(ancorché smentita da Renzi), ma anche le spese previste nel
Def per i costi di accoglienza agli immigrati clandestini, che nel 2017
potrebbero toccare la cifra record di 4,6 miliardi di euro, si ha l’idea di
quale futuro abbia in serbo il governo Gentiloni per i
cittadini.
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