Giacomo Stucchi - Senatore Lega Nord Padania -

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giovedì, aprile 20, 2017

FERMI AL PALO GRAZIE A RENZI

di Giacomo Stucchi
 
 
Che sia un gioco delle parti o un contrasto vero, quello al quale assistiamo ormai quasi quotidianamente tra il segretario in pectore del Pd, Matteo Renzi, e parte del governo Gentiloni, la sostanza è che i continui “tira e molla” sulle politiche economiche non fanno bene al Paese. Al di là della propaganda che imperversa nella campagna congressuale del Pd, che per fortuna sta per finire, e delle lotte all’interno di questo partito, il risultato è che i governi Letta, Renzi, Gentiloni hanno fallito; e tutti i dati economici lo dimostrano.

A cominciare da quelli del Fondo monetario internazionale che prevede per la nostra economia la peggior performance in termini di crescita di tutta l'area euro, dietro a quelle di Germania, Francia e Spagna, ma anche dietro a quella della Grecia. Dati che la dicono lunga sull’incapacità dei governi a guida Pd di seguire il passo degli altri Paesi europei che, pur affrontando le medesime congiunture, sono riuscite però a rilanciare le loro economie. Se poi Matteo Renzi non avesse perseguito la politica dei bonus e avesse, invece, impiegato i molti miliardi spesi per elargire gli 80 euro per favorire gli investimenti, che secondo l’Istat nel 2016 hanno registrato -4,5%, in calo peraltro per il settimo anno consecutivo, forse oggi non saremmo in questa difficile situazione. E se davvero esistessero, poi, i 47 miliardi accantonati dal governo Renzi per gli investimenti pubblici, allora è da incoscienti non averli spesi prima; magari per mettere in sicurezza quei viadotti che continuano a crollare un po’ dappertutto.
 
La verità, purtroppo, è che nel nostro Paese la povertà assoluta colpisce 4,6 milioni di individui, i consumi non aumentano e cresce la “deprivazione materiale” in cui vivono più di 7 milioni di persone censite dall’Istat; e, come se non bastasse, i giovani non riescono a trovare un lavoro. Dinanzi a questo desolante quadro cosa fa la sinistra di governo? Poco o nulla, forse perché troppo impegnata a spendere miliardi di euro per assistere centinaia di migliaia di immigrati clandestini. Alla luce di tutto ciò il fatto che Renzi voglia ancora riprovare a governare, dettando le direttive politiche ed economiche, fa sorridere e preoccupare allo stesso tempo. Si dice che l’ex premier voglia cavalcare l’onda delle elezioni anticipate nel Regno Unito, annunciate a sorpresa da Theresa May, per tonare al voto al più presto, ma dimentica che in quel Paese chi aveva promesso ai cittadini di ritirarsi a vita privata, se avesse perso il referendum, poi lo ha fatto davvero.