Giacomo Stucchi - Senatore Lega Nord Padania -

PENSIERI E IMMAGINI: vi presento il mio blog. Un modo per tenermi in contatto con gli elettori, con gli amici e con tutti coloro che, anche con opinioni diverse dalle mie, desiderano lasciare un loro commento. Grazie.

venerdì, marzo 24, 2017

QUELLE DECISIONI SBAGLIATE DI RENZI CON LE QUALI DOBBIAMO FARE I CONTI

 

di Giacomo Stucchi
Mentre i fatti di Londra riportano l’attenzione ai drammatici scenari coi quali dobbiamo confrontarci, qualcuno nel nostro Paese continua a ripetere ad arte il mantra secondo il quale le bocciature delle riforme volute da Matteo Renzi, quella del referendum del 4 dicembre sulla riforma costituzionale e quella della Consulta sull'Italicum, ha determinato l’attuale immobilismo politico.
In realtà, se solo le forze politiche di maggioranza, a cominciare dal Partito Democratico che detiene il maggior numero di deputati, guardassero ai problemi sul tappeto con un po' di pragmatismo e si mettessero a lavorare seriamente, faremmo di certo dei passi avanti. A cominciare dalla legge elettorale. Invece, sulla questione, assistiamo all’ennesimo rinvio in Commissione parlamentare.
L’immobilismo, quindi, non è determinato dall'esito del referendum o dalla sentenza della Corte costituzionale, ma dalla spregiudicatezza politica di coloro che vorrebbero far credere che da quelle decisioni derivi l’impossibilità di dare al Paese un buon sistema elettorale che determini, in prospettiva, un governo stabile ed efficace.
Gli stessi soloni, poi, fanno finta di dimenticare che se fosse passato il referendum costituzionale avremmo avuto guai di gran lunga maggiore; e un governo Renzi che avrebbe continuato a prendere decisioni sbagliate con le quali, oggi, ci troviamo a dovere fare i conti.
Basti pensare al fronte immigrazione e a quello della sicurezza, per certi versi due facce della stessa medaglia, per constatare quanto ci stiano costando gli errori di Renzi. Con l'arrivo della bella stagione sono già migliaia gli immigrati irregolari sbarcati sulle nostre coste, con tutti i problemi logistici, economici e sociali che questa situazione comporta. E chissà quanti altri sono già pronti a partire. Non si può oggi nascondere la testa sotto la sabbia e far finta che questa situazione non sia figlia anche di tre anni di lassismo totale di un premier e di un governo che, sia sul fronte della collaborazione internazionale sia su quello del respingimento dalle nostre coste, non ha fatto alcunché.
Così come, sul fronte della sicurezza, dinanzi al grido di disperazione dei sindaci rimasti inascoltati dall’ex premier per ben tre anni, il governo Gentiloni non ha potuto fare altro che intervenire con un decreto che auspichiamo riesca davvero a rispondere alle legittime esigenze di sicurezza dei cittadini.