UN ATTO DI RESPONSABILI
di Giacomo Stucchi
Accelerare in Parlamento per rendere uniformi i sistemi elettorali di
Camera e Senato, così come richiesto dal presidente Mattarella per essere messo
nelle condizioni di sciogliere le Camere, è un atto di responsabilità che si
deve al Paese. Si tratta, in primo luogo, di mettere dinanzi ai propri obblighi
tutte quelle forze parlamentari che, sul tema della riforma elettorale e non
solo, vogliono tirarla alle lunghe pur di rimanere incollati alle poltrone.
Bisogna fare una buona legge elettorale, certo, ma anche impedire di portare
avanti la solita melina sulla pelle dei cittadini. Abbiamo un Paese con tanti
problemi, ereditati o ingigantiti dall’azione di governi a guida Pd, e alla
luce dei risultati, con l'economia che non riparte, l’occupazione giovanile alle
stelle (unico caso in Europa!), lo spread tornato a salire, il sistema bancario
che traballa, l'elettorato ha il
diritto di esprimersi per dire da chi vuole essere governato nei prossimi anni.
Non è con qualche mese in più di legislatura che si risolve, per esempio, il
difficile contenzioso con l'Unione europea; e nemmeno con la permanenza al
governo di Gentiloni e dei suoi ministri. Basta pensare alla lettera inviata da
Padoan a Bruxelles, per rispondere alle richieste europee di una correzione
sulla manovra 2017, per rendersi conto di come andando avanti così i tanti
problemi rimasti irrisolti resteranno ancora sul tappeto. Che dire, poi, dei
problemi sul fronte dell’immigrazione? Negli ultimi tempi molti immigrati
richiedenti asilo, che sono ospitati nei centri di accoglienza e che vivono a
carico dei contribuenti, si sono resi protagonisti di numerosi atti di violenza
e criminalità. Non si tratta di episodi isolati ma di atti sistematici
verificatesi in diverse città. Perchè dobbiamo continuare ad ospitare questa
gente che non rispetta le nostre leggi e che, nella grande maggioranza dei
casi, non è nemmeno nelle condizioni di chiedere asilo? Troppo comodo venire
nel nostro Paese per essere mantenuti e fare ciò che si vuole, occorre porre un
argine a difesa delle nostre comunità prima che la situazione degeneri.
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