Giacomo Stucchi - Senatore Lega Nord Padania -

PENSIERI E IMMAGINI: vi presento il mio blog. Un modo per tenermi in contatto con gli elettori, con gli amici e con tutti coloro che, anche con opinioni diverse dalle mie, desiderano lasciare un loro commento. Grazie.

giovedì, dicembre 01, 2016

CON IL NO PER UNA SCELTA DI BUON SENSO


di Giacomo Stucchi

Basterebbero le dichiarazioni del ministro delle finanze tedesco Schauble, "se potessi voterei Sì al referendum", per capire a chi interessa davvero la schiforma Renzi-Boschi e convincere anche i più indecisi a schierarsi dalla parte del No. Così come basterebbero le parole di Renzi sui futuri senatori, che a suo dire saranno ancora eletti dai cittadini, per capire come ormai la bugia sia la sua unica arma. Il premier ha tirato fuori persino una scheda che non esiste, visto che il fac-simile che ha mostrato non potrebbe essere neanche predisposto poiché manca la legge elettorale da cui dovrebbe scaturire. Forse a causa della stanchezza, o dello stress di questi ultimi giorni di campagna referendaria (che lo vedono far comizi praticamente ovunque, anziché occuparsi dei problemi del Paese), l’impressione è che il premier stia cominciando davvero a perdere un po' di lucidità. Chi vota No, invece, non deve essere né stanco né convinto di avere la vittoria in tasca, perché le ultime ore di campagna elettorale sono quelle più difficili e servono a convincere gli indecisi sulle buone ragioni del No. Basti pensare, per esempio, alle conseguenze della riforma del Titolo V varata dalla sinistra nel 2001. Anche allora ci dissero che quella riforma sarebbe stata la panacea di tutti i mali; e invece ci sono voluti ben quindici anni e quattro legislature per cercare di dipanare i molti dubbi e le incertezze che la sinistra ha sempre disseminato lungo il cammino del processo di decentralizzazione amministrativa nel nostro Paese. Quindici anni durante i quali più volte la Corte Costituzionale è dovuta intervenire con le sue sentenze per sollecitare il cammino, più volte interrotto, delle azioni concrete nella definizione dei rapporti tra Stato e Regioni, e per risolvere gli innumerevoli casi di contenzioso sulle materie concorrenti. Dopo tutto questo tempo, e tutti gli sforzi fatti per superare le varie fasi di stallo, adesso Renzi e il Pd intendono risolvere il problema delle materie concorrenti semplicemente cancellandole. Uno Stato centralista che detiene tutte le competenze, utilizzando la foglia di fico del Senato delle autonomie, e il potere nelle mani di pochi, è quindi il futuro che Renzi ci prospetta. Per chi, come il sottoscritto, da anni si batte per l’attuazione di un reale decentramento (che però nel nostro Paese non ha mai visto davvero la luce) si tratta di una follia; ma dovrebbe esserlo anche pure per tutte le persone di buon senso che il prossimo 4 dicembre non potranno che scegliere il No