Giacomo Stucchi - Senatore Lega Nord Padania -

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giovedì, aprile 14, 2016

SULLA RIFORMA COSTITUZIONALE GIA' PARTITA LA CAMPAGNA DI BUGIE DEL GOVERNO

di Giacomo Stucchi
Approvata la riforma costituzionale, con il minimo sindacale dei voti parlamentari necessari, è già cominciata la campagna elettorale del premier e degli esponenti di governo per vincere il referendum del prossimo autunno; ed è già un florilegio di bugie. In primo luogo sul referendum stesso, che non è una gentile concessione del Pd o del governo ma un obbligo previsto dalla Costituzione. Il ddl Boschi sulla riforma costituzionale,infatti, è stato approvato nell’ultima votazione dalla Camera con 367 voti a favore e 7 contrari. Secondo quanto previsto dall'articolo 138 della costituzione, non avendo ottenuto il provvedimento la maggioranza di due terzi dei componenti di ciascuna Camera, deve essere sottoposto a referendum popolare. In secondo luogo non è vero che l’approvazione della riforma è un evento epocale in quanto già il centrodestra, nel 2005-2006 durante la XIV Legislatura, ne approvò una che però fu respinta dal successivo referendum popolare sull’onda di una campagna denigratoria che vide il blocco delle sinistre in prima linea adoperarsi per impedire il cambiamento. La riduzione del numero dei parlamentari e la semplificazione del sistema legislativo, quindi, non sono un invenzione di Renzi! C’è poi, sostengono i sostenitori della riforma, la presunta novità di aver detto addio al Senato, ma anche qui si tratta di un’altra bufala perché non solo la camera alta, sia pur modificata, rimane in vita ma nel mantenerla si è pure introdotto un procedimento legislativo complesso e farraginoso che non farà bene al sistema nel suo complesso, altro che semplificazione! Sarebbe stato meglio allora, lo abbiamo detto più volte, eliminare del tutto il Senato anziché lasciarne un simulacro del bicameralismo perfetto. Ma allora dove stanno le novità della riforma? Come fanno notare illustri costituzionalisti il fatto nuovo, e per nulla positivo per il futuro del Paese, sta nel combinato disposto della riforma costituzionale con la nuova legge elettorale, l’Italicum. Una combinazione che potrebbe consegnare al capo del partito vincitore alle prossime elezioni un potere senza più contrappesi; una circostanza, senza precedenti nella storia della Repubblica, sulla quale tutti i cittadini dovrebbero riflettere prima di deporre la loro scheda nell’urna referendaria.