L'IMMIGRAZIONE E LA POLITICA DELLO STRUZZO
di Giacomo Stucchi
Vedremo quali saranno sul piano pratico gli effetti delle misure adottate
dall’Ue nel vertice sull’immigrazione ma il fatto stesso che il summit sia
stato definito straordinario è singolare. Sul fronte dell’immigrazione,
infatti, di straordinario c’è solo il fatto che l’Unione europea, ormai da
anni, ha continuato a praticare la politica dello struzzo facendo finta che il
problema dell’esodo degli immigrati verso la frontiera meridionale dell’Europa
non esistesse. Una responsabilità di Bruxelles, certo, ma anche del nostro
governo che non ha fatto più di tanto nei mesi scorsi anche per sfruttare al
meglio la presidenza di turno italiana. La partenza di migliaia di migranti dal
nord Africa non può essere considerato un fatto improvviso ma, al contrario, un
evento ineluttabile e ampiamente prevedibile, considerata la situazione che si è
venuta a determinare in Libia. Un territorio la cui autorità costituita è
ufficialmente nelle mani di due diversi governi ma dove a contendersi il
controllo del Paese, o di parte di esso, sono almeno quattro o cinque forze
diverse. Dinanzi a questo scenario l’Ue e il governo Renzi si sono riparati
sotto l’ombrello della mediazione dell’inviato dell’Onu Bernardino Leon, sino
ad oggi priva di risultati concreti. La verità è che se non ci fosse stato il
tragico naufragio di sabato scorso si continuerebbe, a Bruxelles come a Roma,
a fare finta di niente. Il fatto che sulle sponde del nord Africa centinaia
di migliaia di persone sono pronte a imbarcarsi, non solo con piccoli gommoni
ma con barconi da venti metri in su razziati nei mesi scorsi, e che criminali
senza scrupoli sono altrettanto pronti a stivarli con centinaia di persone da
abbandonare al loro triste destino, è noto da tempo. Ed è stato anche
documentato. Eppure, si è andati avanti prima con Mare Nostrum, operazione
interamente a carico del nostro Paese, e poi con Triton, una missione europea
che ha solo in parte disimpegnato la nostra Marina ma che non è servita a
risolvere alcunché. Ecco perché definire “emergenza” l’arrivo in massa dei clandestini è ipocrisia allo stato puro.
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