IL GOVERNO CONTINUA CON LA POLITICA DEGLI ANNUNCI
di Giacomo Stucchi
Il governo Letta continua a perseguire la strada dell’annuncio ma ancora
decisioni vere non se ne vedono. Uno stato di incertezza che preoccupa la
gente, che è poco interessata alle alchimie politiche dei palazzi romani e
rimane in attesa di risposte concrete. Sul fronte della riforme istituzionali,
per esempio, i tempi si allungano e il dibattito si complica. Dopo la
manifestazione di volontà del governo di voler procedere alla riforma della
legge elettorale, senza pensare prima a cambiare l’architettura dello Stato,
prendiamo atto adesso delle
dichiarazioni del ministro per le Autonomie, Graziano Delrio,
che in audizione in Commissione Affari Costituzionali al Senato ha detto, tra
l’altro, di voler "completare il federalismo amministrativo,
fiscale e demaniale”. “Abbiamo bisogno del federalismo fiscale – ha aggiunto
Delrio - per garantire che comuni e autonomie possano fruire di tributi propri.
Questo ragionamento deve essere accompagnato ovviamente da responsabilità".
Benissimo, allora perché non
adottare subito i costi standard nella Pubblica Amministrazione e
realizzare così un extragettito di miliardi di euro, come chiede da tempo la
Lega Nord? Risorse fresche che potrebbero finanziare le misure sull’Imu. Anche il governo, infatti, sembra essersi
reso conto che intervenire solo sulla prima casa non basta e che bisogna quanto meno sospendere il pagamento della rata
di giugno per i capannoni industriali, sugli uffici e le attività produttive e
commerciali. Senza le imprese l’economia non riparte e le casse pubbliche, se
continuano a chiudere le aziende,
perdono più soldi in termini di gettito fiscale di quelli che
recupererebbero con la stessa Imu. Ma nuove risorse devono essere utilizzate
anche sul fronte degli incentivi per le
assunzioni, che non basta prevedere solo per gli under 35; i quarantenni o cinquantenni
non possono essere abbandonati al loro destino. Incentivare le aziende ad assumere
giovani va benissimo, ma favorire il
reinserimento nel mondo del lavoro di chi, purtroppo, un’occupazione l’ha
persa, lo è altrettanto. Soprattutto quando il disoccupato ha moglie e figli a
carico.
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