UN GOVERNO A PASSO DI GAMBERO
di Giacomo Stucchi
Nel Def approvato non c'è traccia di provvedimenti in aiuto di imprese e famiglie, o di quanto annunciato dal governo Letta in Parlamento per favorire la ripresa economica. Su questo passaggio però non ci sentiamo di mettere in croce il nuovo esecutivo che si è limitato a prendere atto di un lavoro già impostato dal governo uscente. Su tutto il resto, però, al momento non possiamo che constatare come il governo Letta stia procedendo a passo di gambero, uno avanti e due indietro. Sulla Convenzione, per esempio, la strana maggioranza è impegnata più a porre veti incrociati su chi debba presiederla che non a fare partire davvero i suoi lavori. Eppure non dovrebbe sfuggire a nessuno il fatto che le riforme, soprattutto quelle costituzionali, richiedono molti passaggi parlamentari e quindi il buon senso dovrebbe suggerire di procedere a passo spedito. Sull’abolizione, o riduzione, dell’Imu siamo poi nella nebbia più totale. La Lega Nord è certamente favorevole a una riduzione della pressione fiscale, compresa quelle sulle abitazioni, a patto però che non si lascino i Comuni senza risorse. Sul fronte dell’immigrazione gli annunci fatti dal ministro dell’Integrazione a favore dello ius soli, ma anche sull’abrogazione del reato di clandestinità, sono del tutto fuori luogo. Abbiamo già chiarito di non essere contrari alla creazione di un ministero per l'Integrazione, purché integrazione significhi soprattutto insegnare il rispetto per le norme vigenti. La Bossi-Fini è una buona legge che ha costituito un’efficace argine all’immigrazione clandestina e sino a quando le sue norme sono in vigore deve essere rispettata. Purtroppo, sul tema dell’immigrazione e sui provvedimenti in materia approvati a suo tempo dal centrodestra, il solito buonismo di circostanza della sinistra al governo vuol farci tornare indietro di oltre un decennio. Non abbiamo dubbi poi sul fatto che in un momento in cui la crisi continua a mordere, cancellando posti di lavoro e riducendo a lumicino la capacità di spesa delle famiglie, le aspettative di milioni di cittadini sono rivolte alla soluzione di questi problemi e non di altro.
Nel Def approvato non c'è traccia di provvedimenti in aiuto di imprese e famiglie, o di quanto annunciato dal governo Letta in Parlamento per favorire la ripresa economica. Su questo passaggio però non ci sentiamo di mettere in croce il nuovo esecutivo che si è limitato a prendere atto di un lavoro già impostato dal governo uscente. Su tutto il resto, però, al momento non possiamo che constatare come il governo Letta stia procedendo a passo di gambero, uno avanti e due indietro. Sulla Convenzione, per esempio, la strana maggioranza è impegnata più a porre veti incrociati su chi debba presiederla che non a fare partire davvero i suoi lavori. Eppure non dovrebbe sfuggire a nessuno il fatto che le riforme, soprattutto quelle costituzionali, richiedono molti passaggi parlamentari e quindi il buon senso dovrebbe suggerire di procedere a passo spedito. Sull’abolizione, o riduzione, dell’Imu siamo poi nella nebbia più totale. La Lega Nord è certamente favorevole a una riduzione della pressione fiscale, compresa quelle sulle abitazioni, a patto però che non si lascino i Comuni senza risorse. Sul fronte dell’immigrazione gli annunci fatti dal ministro dell’Integrazione a favore dello ius soli, ma anche sull’abrogazione del reato di clandestinità, sono del tutto fuori luogo. Abbiamo già chiarito di non essere contrari alla creazione di un ministero per l'Integrazione, purché integrazione significhi soprattutto insegnare il rispetto per le norme vigenti. La Bossi-Fini è una buona legge che ha costituito un’efficace argine all’immigrazione clandestina e sino a quando le sue norme sono in vigore deve essere rispettata. Purtroppo, sul tema dell’immigrazione e sui provvedimenti in materia approvati a suo tempo dal centrodestra, il solito buonismo di circostanza della sinistra al governo vuol farci tornare indietro di oltre un decennio. Non abbiamo dubbi poi sul fatto che in un momento in cui la crisi continua a mordere, cancellando posti di lavoro e riducendo a lumicino la capacità di spesa delle famiglie, le aspettative di milioni di cittadini sono rivolte alla soluzione di questi problemi e non di altro.
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