Giacomo Stucchi - Senatore Lega Nord Padania -

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mercoledì, maggio 05, 2010

AVANTI TUTTA CON LE RIFORME PER NON FARE LA FINE DELLA GRECIA

di Giacomo Stucchi

La crisi economica e finanziaria che ha investito la Grecia, e che rischia di allargarsi anche in altri Paesi dell’Unione europea, conferma tutti i timori e le perplessità che nel Carroccio abbiamo sempre manifestato sulla costituzione di un superstato che omologasse culture, tradizioni ed economie. L’essere stati facili profeti non ci fa per niente piacere, ma ci convince sempre più delle validità delle nostre battaglie. Che si riferiscono, in particolare, alla difesa delle specificità locali e regionali, contro l’appiattimento e l’omologazione che invece le istituzioni comunitarie vorrebbero attuare. Il rischio concreto che oggi si corre è quello di dare luogo, anziché ad un'Unione di Stati, a gruppi di Stati differenti, di serie A e di serie B, classificati e differenziati per forza economica, capacità produttiva e sistema sociale. Se ciò accadesse, e le premesse ci sono tutte, sul piano concreto significherebbe il fallimento delle politiche comunitarie sino ad oggi perseguite. Ma c’è un'altra diretta conseguenza della crisi greca, che interessa il nostro sistema più da vicino. Le difficoltà che sta attraversando la Grecia ci ricordano, infatti, cosa potrebbe accadere da noi nel prossimo futuro, qualora non si attuassero le riforme istituzionali da anni in cantiere, prima fra tutte quella del federalismo fiscale. Se è vero che il nostro sistema di piccole e medie imprese, concentrato soprattutto al nord del Paese, che tutto il mondo ci invidia per la sua dinamicità e capacità imprenditoriale, costituisce la migliore garanzia alla nostra economia, è altrettanto vero che le istituzioni non possono pretendere che i piccoli imprenditori continuino a fare miracoli. Già, perché per restare competitivi sui mercati, con l’attuale sistema fiscale, ma anche con la concorrenza delle economie asiatiche e dell’Europa orientale, dove la mano d’opera costa meno della metà che da noi e le contraffazione dei prodotti costituisce la base di qualsiasi attività, bisogna davvero fare dei miracoli. La politica non può quindi abdicare al suo compito che è quello di risolvere i problemi. Ecco perché dobbiamo fugare ogni possibile rischio di qualsiasi tipo di battuta d’arresto nell’azione del governo, da qui ai prossimi tre anni che ci separano dalla fine della legislatura. Sarebbe un errore imperdonabile. Gli avversari politici, dal canto loro, unitamente ad una parte della magistratura e dell’informazione, ce la stanno mettendo davvero tutta per mettere sempre nuovi e più grossi bastoni tra le ruote all’esecutivo. A volere fare la cronologia dei fatti solo degli ultimi sei mesi, guarda caso quelli che precedevano la campagna elettorale per le Regionali, stravinte da Carroccio e Pdl, c’è veramente da far tremare i polsi per la quantità di imboscate mediatico-giudiziarie poste in essere ai danni del centrodestra. Tuttavia, questo non deve scoraggiare perché è un segnale che più si procede sulla strada delle riforme, più forte è la reazione delle forze contrarie al cambiamento. E’ una dura battaglia che noi della Lega Nord, che ogni giorno diamo risposte sul territorio alla nostra gente, con i tantissimi amministratori locali che ci rappresentano, ci siamo intestati. Mai, nemmeno per un momento, abbiamo pensato che il compito che ci siamo prefissati fosse facile o privo di ostacoli, ma questa consapevolezza non ha mai scalfito la certezza di essere dalla parte giusta.