Giacomo Stucchi - Senatore Lega Nord Padania -

PENSIERI E IMMAGINI: vi presento il mio blog. Un modo per tenermi in contatto con gli elettori, con gli amici e con tutti coloro che, anche con opinioni diverse dalle mie, desiderano lasciare un loro commento. Grazie.

martedì, aprile 13, 2010

AVANTI TUTTA CON IL METODO LEGA

di Giacomo Stucchi

A nostro modo di vedere, il dibattito politico di questi giorni si articola almeno su due livelli di discussione. Il primo è quello locale. Il fatto che un po’ ovunque nel Paese così tante amministrazioni (clamoroso poi il caso di Mantova dove, dopo sessantacinque anni, il centrosinistra passa la mano) siano adesso guidate dal centrodestra, con la Lega Nord a fare da protagonista, la dice lunga su come siano cambiate le cose a livello periferico. Sbaglia dunque chi ritenesse questi mutamenti puramente simbolici e non sostanziali. I risultati delle amministrative 2010 segnano uno spartiacque tra il passato, che nessuno vuole più, caratterizzato da amministrazioni che facevano riferimento in tutto e per tutto a partiti e uomini politici centralisti, e il futuro, nel quale la Lega Nord ha un ruolo fondamentale, che vede gli amministratori locali protagonisti assoluti e artefici dei destini delle comunità che governano. Non si tratta di un cambiamento di poco conto. Anche nei ballottaggi, infatti, si conferma la svolta epocale che vede le amministrazioni locali di centrosinistra fuori gioco. Quelli che sembravano essere poteri consolidati sul territorio, anche attraverso l’attività dei sindacati e delle varie associazioni che hanno sempre fiancheggiato la sinistra, oggi non hanno più nulla da dire e quindi noi del Carroccio abbiamo l’obbligo morale e politico di accelerare sui processi legislativi per favorire un reale decentramento dei poteri, dal centro alla periferia, affinché i nostri amministratori possano fare i sindaci e gli assessori usufruendo delle leve che il federalismo fiscale può fornire loro. Viceversa, se i tantissimi cittadini che ci hanno dato il loro voto, non si accorgessero della differenza, rispetto alle precedenti amministrazioni, noi li deluderemmo. Ecco perché, ed è questo il secondo livello di discussione del nostro intervento, occorre che in parlamento prosegua il metodo Lega, già sperimentato in occasione dell’approvazione della legge delega sul federalismo fiscale. A maggior ragione oggi, che il Pd si riscopre un partito federale, dobbiamo spingere al massimo sull’acceleratore delle riforme ma non in senso astratto, bensì con i meccanismi di approvazione dei decreti, ai quali è riconosciuto un ruolo fondamentale, sia attraverso la commissione bilaterale, sia con l’insostituibile lavoro delle commissioni competenti di Camera e Senato. Sarebbe meglio procedere con l'intesa dell'opposizione, la quale, come ha cercato di fare sino a prima delle ultime consultazioni elettorali sperando in un risultato che poi non è arrivato, non dovrebbe più mettere i bastoni tra le ruote come già fece, ad esempio con il referendum del 2006, quando la maggioranza dei votanti, influenzata dalla propaganda della sinistra, respinse la riforma costituzionale varata dal centrodestra nella XIV legislatura, inerente cambiamenti nell'assetto istituzionale nazionale della seconda parte della Costituzione. Con la differenza, però, che oggi i cittadini non avrebbero più la stessa pazienza.