Giacomo Stucchi - Senatore Lega Nord Padania -

PENSIERI E IMMAGINI: vi presento il mio blog. Un modo per tenermi in contatto con gli elettori, con gli amici e con tutti coloro che, anche con opinioni diverse dalle mie, desiderano lasciare un loro commento. Grazie.

martedì, agosto 01, 2006

NELLE MANI DI NESSUNO

di Giacomo Stucchi

In questi giorni di vacanze vorrei invitare tutti, anche coloro che abitualmente non lo fanno, a dedicare qualche minuto del proprio tempo alla lettura di un quotidiano oltre, ovviamente, a La Padania. Non importa se filo-governativo o meno, scegliete quello che vi pare. Leggendo un giornale vi accorgerete che, oltre alle vacanze e al gossip di veline e calciatori, non ci sono poi molti motivi per essere allegri. A settembre, quando l’economia e la politica torneranno ad andare a pieno regime i problemi da affrontare saranno enormi e la colpa non sarà solo del caso, della fatalità o perché così doveva essere; ma anche per responsabilità di un uomo, Romano Prodi, e di una coalizione politica, ovvero quel caravanserraglio meglio conosciuta come Unione, che da quando ha messo piede a Palazzo Chigi sta giocando sulla pelle dei cittadini. A quasi quattro mesi dalle elezioni non è accaduto nulla di quanto il Nostro aveva promesso in campagna elettorale (riduzione del costo del lavoro, incentivi alle famiglie e alle imprese, lotta all’evasione, e chi più ne ha più ne metta); piuttosto, sono stati approvati scandalosi provvedimenti come l’indulto. Dagli imprenditori agli impiegati, dai tassisti ai farmacisti, dai commercianti agli avvocati e ai notai, è sempre più difficile trovare una categoria che non protesti contro l’azione di governo; se si escludono naturalmente i delinquenti di ogni tipo, gli extracomunitari clandestini, e pochi altri, unici a beneficiare dei buoni uffici di Palazzo Chigi. Citare in un breve articolo tutte le gaffe governative, gli annunci strampalati dei vari ministri e i provvedimenti quanto meno discutibili, approvati in questi primo breve periodo di vita dell’esecutivo Prodi, è opera praticamente impossibile. Tra questi l’iniziativa più scandalosa e pericolosa è quella del ministro Paolo Ferrero che vorrebbe introdurre la paga agli extracomunitari, per un ammontare di tremila euro, nei primi dodici mesi di soggiorno. Ora, su la Padania avrete probabilmente già letto quanto costerebbe ai contribuenti un simile obolo in considerazione dei cinquecentomila (ma è solo una cifra approssimata per difetto) clandestini che vivono nel nostro Paese, ma c’è molto di più e riguarda l’esistenza stessa della nostra società. Non dimentichiamocelo mai.
Il Professore, con quel suo sorriso beffardo, che non si capisce mai se ci fa o ci è, ha sempre detto che tra le tante cose che vorrebbe fare ci sta pure la lotta all’evasione fiscale. Si tratta di un impegno che in campagna elettorale non manca mai, ma che, all’atto pratico, è molto più difficile da realizzare di quanto si possa immaginare. Tuttavia, se al centrodestra per cinque anni è stato rimproverato di aver favorito l’evasione fiscale, a vantaggio dei grandi capitalisti, con Prodi invece si può stare certi che ad evadere le tasse potrebbero essere centinaia di migliaia di immigrati che si beccherebbero il bonus offerto dal governo e lavorerebbero in nero. Come fa il ministro Ferrero a non capire che dare soldi agli immigrati significa creare in tutto il nord Africa l’aspettativa di un sogno con conseguenze di enormi proporzioni sul piano della sicurezza pubblica, della vivibilità delle nostre città? Altro che rivolta delle banlieue parigine, qui si rischia lo sfacelo totale. Una moltitudine di uomini e donne potrebbe riversarsi sulle nostre coste in centinaia di sbarchi organizzati da delinquenti incalliti che lucrerebbero senza scrupoli e senza limiti. Una volta arrivati da noi i più volenterosi tra loro cercherebbero un lavoro, che nel novanta per cento dei casi sarebbe in nero. E alla fine accadrebbe che i nostri artigiani, muratori, falegnami, elettricisti ed altro, non troverebbero più nessuno che gli commissioni qualcosa perché gli albanesi, ucraini, rumeni, polacchi, che già adesso offrono mano d’opera in nero, magari dopo aver imparato il mestiere nelle botteghe nostrane, si moltiplicherebbero a dismisura. Essi saprebbero che nella terra di Pulcinella e del mandolino c’è un governo talmente folle e masochista da dare ospitalità e soldi a chiunque decida di venire a vivere da noi a fare quello gli pare. Sembra incredibile, ma è esattamente così che potrebbero andare le cose se l’Unione dovesse ancora restare al governo e la nostra sorte nelle mani di nessuno.