Giacomo Stucchi - Senatore Lega Nord Padania -

PENSIERI E IMMAGINI: vi presento il mio blog. Un modo per tenermi in contatto con gli elettori, con gli amici e con tutti coloro che, anche con opinioni diverse dalle mie, desiderano lasciare un loro commento. Grazie.

giovedì, settembre 29, 2016

ANNUNCI E PROMESSE PER FAR VINCERE IL SI'


di Giacomo Stucchi
Dopo due anni e mezzo di governo soltanto adesso Matteo Renzi si è accorto che i tagli agli investimenti pubblici hanno frenato lo sviluppo e l’economia del Paese degli ultimi anni. Lo ha detto alla presentazione del piano industriale di Ferrovie, ricordando che il governo ha “sbloccato 18 miliardi di euro e cercato di liberare il più possibile risorse per investimenti” e ha aggiunto che sulle infrastrutture bisogna completare “i cantieri aperti dai governi precedenti”. Ciò che il premier ha omesso di dire, però, è che tra il 2013 e il 2015 il suo governo ha utilizzato le risorse disponibili non per mettere in cantiere strade, ponti o nuove tratte ferroviarie, o semplicemente per una manutenzione delle infrastrutture esistenti, ma per elargire bonus e sgravi a scopi puramente elettorali. Mai e poi mai, infatti, il Pd sarebbe arrivato al 40 per cento, alle ultime elezioni europee, se il governo non avesse “investito” denaro pubblico nell'elargizione dei famosi 80 euro a una platea di contribuenti. Quelle scelte, alla luce dei risultati sull'economia che ristagna, e del Pil che non cresce, dicono che la politica economica di Renzi è fallita. Altro che Ponte sullo Stretto e alta velocità ferroviaria, la verità è che nei prossimi giorni e settimane il presidente del Consiglio continuerà ad elargire promesse a piene mani, cercando di accontentare quante più categorie sociali e quante più parti del Paese possibili, solo per fare campagna elettorale in vista del voto referendario. L’intento del premier non è spiegare i contenuti della riforma (che peraltro più si capisce e meno si condivide) ma conquistare consenso elettorale coi bonus, con la promessa di una pensione anticipata (da pagare però profumatamente, come fosse un mutuo), con l’annuncio di una riduzione dell’Irpef e con molto altro ancora. Insomma, un vasto campionario di misure che hanno un solo obiettivo: portare i cittadini dalla parte del Sì al referendum sulle riforme.