CHI HA SCOMMESSO SUL SI' CERCA DI CONDIZIONARE IL VOTO REFERENDARIO
di Giacomo Stucchi
Se intorno al referendum costituzionale non si fosse creato un clima da
Armageddon, voluto e fomentato in primis dal presidente del Consiglio, forse
oggi si sarebbe potuto vivere con maggiore serenità questo importante passaggio
politico. Invece, dall'irruzione a gamba tesa dell'ambasciatore americano a Roma
Phillips, al quadro preoccupante descritto da Confindustria lo scorso mese di
luglio, che in caso di vittoria del No ha previsto una perdita di 4 punti di
prodotto nel periodo 2017-2019 e un debito pubblico destinato a salire fino al
144 per cento del Pil, i tentativi di condizionamento del voto referendario a
favore del Sì continuano a essere tanti e variegati. Il fatto è che nei mesi
scorsi in tanti, sia nel mondo politico sia in quello economico, hanno
scommesso sulla vittoria del Sì. Costoro però non hanno fatto bene i conti con
il buon senso dei cittadini che oggi, dopo più di due anni e mezzo di Renzi a
Palazzo Chigi, durante i quali non una delle tante promesse fatte dal premier è
stata mantenuta, non sono più disposti a firmare deleghe in bianco. La verità è
che sulla riforma costituzionale il governo ha sbagliato su tutta la linea:
prima nella fase legislativa, abbandonando lo spirito costituente e facendo
valere la forza dei numeri in Parlamento; e poi nella comunicazione ai
cittadini, ai quali tuttora si sta cercando di far credere che se vincono i No
tutto andrà a catafascio. Non è cercando di condizionare l'orientamento del
voto referendario in un senso specifico che si fa l’interesse della democrazia.
Basti pensare all’informazione della Rai che da settimane, prima, durante e dopo
la pausa estiva, martella in continuazione sulle ragioni del Sì; e si guarda
bene, però, dallo stigmatizzare il fatto che ad oggi non esiste ancora nessuna
certezza su quando celebrare il referendum sulle riforme. Un fatto,
quest’ultimo, che da solo la dice lunga sui timori del governo. Dall’esito del
referendum, infatti, difficilmente potrà prescindere il destino politico di
Renzi.
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