Giacomo Stucchi - Senatore Lega Nord Padania -

PENSIERI E IMMAGINI: vi presento il mio blog. Un modo per tenermi in contatto con gli elettori, con gli amici e con tutti coloro che, anche con opinioni diverse dalle mie, desiderano lasciare un loro commento. Grazie.

martedì, settembre 13, 2016

L'APE SOLO UNO SPECCHIETTO PER LE ALLODOLE

di Giacomo Stucchi
Al di là dei numeri sulla disoccupazione, sia che ci si riferisca a quelli del Ministero del Lavoro sia a quelli forniti dall'Istat, il dato preoccupante per la nostra economia è la stagnazione. La mancanza di crescita, che nel nostro Paese rimane allo zero virgola, non può che portare a scarsissimi risultati sul fronte dell’occupazione. Il lavoro, infatti, non si crea con un provvedimento legislativo, ancorché costosissimo come lo è stato quello sugli incentivi alle imprese per le assunzioni approvato dal governo Renzi, ma creando le condizioni per la crescita. Sul fronte del lavoro, quindi, la realtà è quella di un Paese dove i disoccupati restano a una cifra record e i pochi fortunati che trovano un lavoro non possono dire di averlo per sempre. Sul fronte delle pensioni, invece, il motore della propaganda del governo gira a tutto regime. Messa definitivamente da parte ogni ipotesi di riduzione dell’Irpef, il governo rilancia sulla pensione anticipata e ritrova l’intesa coi sindacati dopo mesi e mesi di forti contrasti. Si tratta di una coincidenza? Direi proprio di no. L’Ape, che si annuncia già molto onerosa per coloro che la volessero utilizzare, per lasciare il lavoro in anticipo rispetto agli assurdi parametri della legge Fornero, sembra più dettata dall'esigenza del governo di mettere sul piatto del confronto con i sindacati qualcosa di diverso dall'immobilismo degli ultimi tempi che non una soluzione concreta per i lavoratori. Che dovrebbero pagare per poter avere riconosciuto il loro diritto di andare in pensione! Si parla di una fase sperimentale ma la verità è che per i diretti interessati ricorrere a un siffatto sistema sarebbe fortemente penalizzante. La sensazione, quindi, è che Renzi abbia solo messo sul piatto della competizione elettorale qualcosa che possa dargli un minimo di consenso nella campagna elettorale referendaria. Uno specchietto per le allodole, insomma, per favorire i Sì dati in svantaggio da tutti i sondaggi.