UN GESTO ESTREMO CONTRO UN ESTREMO DISINTERESSE
di Giacomo Stucchi
L’occupazione simbolica del Ministero dell’Economia da parte dei parlamentari
della Lega Nord ha avuto lo scopo di mettere il governo Renzi dinanzi alle sue
responsabilità. E’ oltremodo insopportabile, infatti, il disinteresse del
ministro Padoan alle nostre richieste di trovare una soluzione al dramma degli
esodati. Allo stesso modo è disdicevole che il premier continui a occupare
tutti gli spazi mediatici possibili, dalla premiazione agli Open di tennis di
New York ai talk show televisivi in prima serata, per raccontare un Paese che
non c’è. Il presidente del Consiglio vada a parlare di ripresa economica alle
migliaia di persone senza un lavoro, e ancora lontani dalla pensione a causa di
una legge infame qual è la Fornero, che non sanno oggi di che vivere. Renzi si
pavoneggia in tv per il dato che registra l’incremento dei mutui per l’acquisto
della casa ma omette di precisare che, in moltissimi casi, si tratta di
rinegoziazione di mutui già esistenti che famiglie allo stremo dilazionano nel
tempo. Parla anche di ripresa della produzione industriale ma non spiega che
l’unico settore che “tira” è quello dell’auto; e non certo per merito del
governo. Parla di agricoltura che avanza ma non dice cosa intende fare per
tutelare i nostri produttori che, nei giorni scorsi, si sono mobilitati al
Brennero per una grande manifestazione di protesta contro la contraffazione
alimentare. Un danno enorme per le aziende di casa nostra piegate anche dal
protrarsi delle sanzioni alla Russia. Parla di ripresa del turismo, ma sorvola
sulla circostanza che a condizionare questo dato è anche l’abbandono da parte
dei vacanzieri di molte mete del Mediterraneo considerate, giustamente, a
rischio terrorismo. Racconta, infine, il premier, di una solidarietà che
nessuno nel nostro Paese ha mai negato agli immigrati ma che non può essere
scambiata per incoscienza e approssimazione. Un governo che continua a non fare
alcuna distinzione tra i profughi veri, che scappano dalla guerra, e i clandestini, ovvero la stragrande maggioranza degli immigrati,
soprattutto giovani in piena salute, non in pericolo di vita e nemmeno
perseguitati, che decidono tuttavia di lasciare l’Africa per raggiungere il
nostro Paese, non ha nessuna credibilità.
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