SI' AI PROFUGHI, NO AGLI AVVENTURIERI
di Giacomo Stucchi
Le
ennesime improvvide dichiarazioni del ministro dell'Interno Angelino Alfano
sulla Lega sono inaccettabili. La sensazione è che Alfano passi più tempo ad
occuparsi del Carroccio che non dei problemi direttamente connessi alla
gestione del suo ministero. Che per quanto riguarda l’immigrazione, e i
problemi ad essa connessi, non sembra proprio abbia mai avuto la situazione
sotto controllo: né sul fronte dell’accoglienza, in perenne stato di emergenza,
né su quello della diplomazia nei rapporti con i partner europei. Se il
titolare del Viminale, quindi, la smettesse di guardare al problema dei flussi
migratori con l’ottica dello scontro politico, che nessuno ha interesse ad
alimentare, capirebbe che su questo tema il razzismo non c’entra nulla.
Affermare che troppi immigrati clandestini rimangono nei centri di accoglienza
per troppo tempo, e che durante questo periodo inevitabilmente viene messa a
rischio la sicurezza dei cittadini, non è propaganda della Lega ma semplice
buon senso. E se poi i fatti ci danno ragione non è colpa nostra ma di chi non
è stato in grado di prevenire le situazioni a rischio. Tutti gli osservatori,
del nostro Paese e internazionali, sono d’accordo nel ritenere che la spinta
dei flussi migratori verso l’Europa riguarda centinaia di migliaia di persone e
continuerà ancora per molto tempo. Ciò premesso, dinanzi a numeri così
importanti e alle tragedie che sono sotto gli occhi di tutti, nessuno ha mai
detto che non bisogna accogliere i veri profughi che scappano dai pochi e
precisi Paesi ove è in corso una guerra; lo stesso, però, non si può dire per
la moltitudine di persone, soprattutto giovani in piena salute che, non perché
in pericolo di vita o soggetti a particolari persecuzioni o altri gravi motivi
simili, lasciano l’Africa per venire da noi. Da mesi sosteniamo che bisogna
attrezzarsi per accelerare le procedure di identificazione e di verifica dello
status degli stranieri extracomunitari che quotidianamente arrivano da noi, che
evidentemente non è uguale per tutti. Ci sono i veri profughi, pochi dicono le
statistiche, che spesso con tutta la famiglia scappano dalla guerra, e che
bisogna accogliere, ma ci sono anche tantissimi, troppi, avventurieri
clandestini, finti profughi che vengono nel nostro Paese sperando furbescamente
di farla franca o di raggiungere sempre da clandestino altri Paesi UE. Persino
Alfano dovrebbe capire qual'è la differenza e agire di conseguenza stabilendo
ad esempio di respingere immediatamente e senza istruttoria le domande
presentate dai finti profughi.
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